In una scatola che non aprivo da tempo, ho ritrovato un biglietto, scritto da una persona durante il ricovero nell’ospedale in cui svolgo la mia professione infermieristica. Mi ha colpito innanzitutto la fotografia: un bellissimo prato fiorito con lo sfondo di un cielo azzurro che mi ha trasmesso una sensazione di libertà e di quiete.
Il biglietto era accompagnato da alcune parole dedicate. Gentilezza, comprensione, aiuto e competenza erano le espressioni usate da Petra (la persona in questione), per riferirsi al mio lavoro. La dedica era accompagnata da una precisazione:
Pensa di fare tutto con meno stress.
L’affermazione mi aveva fatto sorridere perché Petra aveva colto la caratteristica più evidente del mio agire, vale a dire la fretta e la frenesia, e si sa che, quando corri perdi particolari, sguardi e potenziali connessioni tra persone. Le mie giornate erano costantemente scandite da una faticosa ed estenuante ansia di agire, accompagnate da sensazioni di agitazione. E’ stato allora che ho iniziato a riflettere sulla bellezza della lentezza.
LA BELLEZZA DEI 3 PRINCIPI
Mi viene in mente la favola della tartaruga che leggevo ai miei figli. Il concetto chiave era che inizialmente la tartaruga era un animale veloce, fulmineo che sfrecciava tanto rapidamente che quasi non la si poteva vedere. Allora gli altri animali le legarono le zampe per costringerla ad assumere un passo più lento e alla fine la tartaruga adottò l’andatura a noi nota, trovandosi a ringraziare gli altri animali per averla aiutata a vedere le bellezze della lentezza.
La conoscenza Principi mi ha consentito di sperimentare la lentezza e, a cascata, nel tempo, con gradualità e senza sforzo, si è modificato il mio modo di affrontare la vita e il lavoro.

Lentezza per me è un suono dolce, è un pensiero leggero come le nuvole che volano in alto, che vanno in alto perché fatti di amorevolezza, comprensione e silenzio.
Ho sperimentato quanto il mio modo di pormi nel mondo è frutto di una sensazione creata dal nostro pensiero. Quando il passo accelera, la distrazione aumenta, il fiato è affannoso, i muscoli si contraggono dalla tensione, inizio a percepire che i miei pensieri sono agitati e prendo fiato e magicamente la leggerezza della lentezza fa capolino come un raggio di luce che filtra attraverso le nuvole.
Ho imparato ad ascoltare queste sensazioni agitate e le vivo per quello che in realtà sono: pensieri transitori e momentanei. Ascoltarmi in momenti di agitazione non è possibile, ma ho imparato ad attendere. Senza fare nulla aspetto, a volte mi dimentico di essere in attesa, ma so, perché l’ho vissuto, che arriverà un momento in cui la quiete emergerà, i pensieri rallenteranno e vedrò con più chiarezza, con più lucidità la situazione che mi ha agitato.
Mi affido all’immensa saggezza di cui siamo fatti e a cui attingo, nei momenti di quiete, per accogliere un nuovo pensiero.
LA SAGGEZZA È COME VOLARE
Quando volavo con il parapendio la sensazione era similare. In questa disciplina prima di partire si prepara la vela a terra, si controlla la direzione del vento e, se favorevole, dopo pochi passi, una forza incredibile ti stacca dal terreno e sei da solo con la tua vela nel vuoto. Libertà allo stato puro. Per me raggiungere uno spazio di saggezza è come volare: si ha la certezza che una corrente ascensionale ti porterà in alto o al contrario una turbolenza dirigerà la vela lontano dal luogo in cui si è previsto l’atterraggio.

Lo spostamento dell’aria lo si studia, è nota la sua esistenza, ma le correnti, esattamente come il pensiero, non le vedi, le percepisci e ti adatti ad asse, ascoltando.
Essere sospeso in aria è esaltante: vedi l’infinità e la bellezza di ciò che ti circonda, vivi lo spazio senza confini, percepisci la perfezione di quel momento ed è un momento magico. Magia per me è assenza di parole per descrivere una sensazione, ma il tuo corpo sospeso e tenuto in aria da una moltitudine di fili ti fa percepire la perfezione di quell’attimo.
Per me lo spazio di saggezza è proprio questo: rallentare e ritornare in volo dove sono certa che, ascoltandomi, potrò riconnettermi e una corrente mi porterà ad assumere la decisione più saggia per me in quel momento oppure semplicemente a vivere con intensità quell’attimo. Il mio rallentare e camminare con un altro passo mi ha fatto scoprire questa grande verità, in ogni momento posso ritornare alla sensazione di non avere la terra sotto i piedi.
Solo attraverso l’ascolto e in nessun altro modo io raggiungo il mio spazio.
UN LUOGO CHIAMATO SAGGEZZA
Nel mio lavoro ho incontrato tante persone che, nella difficoltà di una grave malattia, si trovavano a vivere in modo aggrovigliato la propria vita. L’incontro con l’altro quando è vero, puro, semplice e sincero, è un attimo di magia. Ognuno offre sé stesso per quello che è in quel momento e se ognuno è nel suo spazio di saggezza, emerge soltanto quello che in quel momento è importante. Solo in questo attimo affiora l’essenza più bella di ogni persona: gesti, lacrime, sorrisi, abbracci, sguardi carichi di un significato che solo un luogo magico può carpire. Questo luogo lo chiamo saggezza.
Ed è proprio l’ascolto la chiave di svolta nel mio cammino, capire la grandiosità dell’ascolto, mi ha permesso di dargli un’altra connotazione che vorrei condividere con voi.
ASCOLTA
Ascoltare oltre le parole, ascoltare lo sguardo e i gesti della persona, ascoltare il rumore del silenzio e non avere paura di quello che si accoglie e raccoglie, vuol dire creare uno spazio in cui sarà facile capire la bellezza di ogni incontro. Ascoltare la bellezza della lentezza.
Ascoltare davvero significa evitare di trasferire il mio pensiero sul messaggio ricevuto, ascoltare per il piacere di essere impattato dalla persona, ascoltare per conoscere l’altro, ascoltare per capire davvero oltre ai gesti e alle parole.
Cosa significa essere curiosi in una relazione ed essere “impattati” dalle persone?
Ogni persona ha una storia, anzi è una storia. Vedo ogni persona come un libro. Solamente leggendolo o ascoltandolo lo si può capire. Entrare con leggerezza nella storia di ogni persona è farsi sorprendere, è meravigliarsi, è crescere, è confrontarsi. Questa per me è curiosità: andare oltre la paura del confronto, avere il coraggio di ascoltare altre realtà, emozionarsi per una nuova storia, regalare un momento di puro ascolto in cui la persona è libera di essere.
RALLENTA
Rallentare e iniziare a leggere le magnifiche storie che giornalmente ho l’occasione e il piacere di scoprire, mi consente di comprendere cosa le persone desiderano davvero. Forse loro stesse non se lo chiedono perché i loro pensieri sono aggrappati a vecchie abitudini.
Riconoscere se si è in ascolto, riconoscere la nostra e l’altrui agitazione, accedere liberamente alla nostra saggezza e metterla al servizio dell’altro, questo è, per me, fare la differenza nel mio lavoro.

Permettere alle persone di alzare lo sguardo e scoprire che anche nella sofferenza o agitazione può esserci leggerezza intesa come speranza. Speranza di un nuovo piccolo pensiero, speranza di vivere la propria esperienza in differenti modi, speranza di essere ascoltati, speranza di esprimere liberamente il proprio dolore, speranza di essere gli artefici delle proprie emozioni, speranza di permettersi un momento di quiete nonostante le avversità della malattia, speranza di poter convivere con la propria malattia. Ma ho dovuto realizzare che soltanto ascoltandomi posso accedere all’altro.
BELLEZZA OLTRE LA PAURA
Se mentre volavo la mia mente fosse stata impegnata a reagire alla paura (paura di cadere, di sbagliare manovra) o fosse stata focalizzata sul timore di interpretare erroneamente una corrente, allora la bellezza del volo sarebbe svanita.
Percepire che, un momento agitato, di sconforto, di dolore, di confusione è una turbolenza passeggera, e che, ritornare anche solo per un attimo alla certezza che si tratta di un pensiero, per me ha rappresentato una grande svolta. Avendo sperimentato su me stessa questa sensazione, ora, ho la certezza che ognuno in ogni momento può, con la leggerezza della lentezza vivere qualsiasi momento in modo confortevole indipendentemente dalle turbolenze esterne.
Ed ora dimmi… cosa racconta il tuo personale libro della vita che hai vissuto finora? Raccontamelo qui sotto… ti ascolterò immersa nella bellezza della lentezza, assaporando ogni tuo più piccolo particolare. E poi ti risponderò.
Luisa.
Ciao Luisa, quando vado lenta posso “vedere” quanti film mi faccio e che quei film non sono reali.. quando vado di fretta scambio lucciole per lanterne e mi convinco che il film sia realtà… grazie per avere puntato il dito verso la luna!!
Un abbraccio
Ciao Simona. Hai proprio ragione. La metafora del film, è ottima, per spiegare il nostro funzionamento. Quante volte, guardando un film,emergono emozioni inaspettate, perché crediamo reale ciò che stiamo sentendo e dimentichiamo, per un attimo , che è un’illusione?
È sufficiente, che ci risvegliano al fatto che stiamo pensando e poco dopo arriva un nuovo pensiero e con esso una nuova esperienza.
Ti ringrazio del tuo prezioso commento e ti lascio con una frase di Syd Banks:
Lascia che la tua mente si plachi, perché la saggezza che cerchi è come una farfalla in lontananza. Se cerchi di prenderla con il tuo intelletto, semplicemente volerà via.
Ma se fermi la tua mente, un giorno, mentre meno te lo aspetti, si adagera’ sul palmo della tua mano.
Buona domenica
Luisa
La metafora del vento mi ha lasciata con una sensazione di calma infinita. Grazie!
Ciao Chiara.
Trovo fantastica la tua espressione “calma infinita”.
Mi riporta in uno spazio in cui, l’assenza di limiti e barriere, permette l’emergere di infiniti pensieri e infinite possibilita’.
Trovo inoltre straordinario, quanto la lettura e la scrittura di questi articoli, generi sempre diversi livelli di consapevolezza.
Tu ringrazio di cuore per la tua condivisione.
Luisa
Luisa, ho trovato straordinario ciò che sei riuscita a comunicare!
Non è semplice descrivere a parole le emozioni ma, per come l’hai fatto, mi sono totalmente immerso nelle tue sensazioni…e ti Sentivo!
Grazie!
Grazie Maurizio.
Hai proprio ragione, quando ci sentiamo,quando accediamo al nostro spazio di saggezza e ci immergiamo nelle nostre sensazioni, emerge semplicemente ciò he è vero per noi in quel momento. Le intuizioni che emergono , arrivano con leggerezza.
Grazie di cuore per questa bellissima condivisione.
Grazie Luisa di questa preziosa riflessione.
I tuoi pensieri mi hanno trasmesso quella calma che porta con se’ la serenità.
Rallentare permette proprio di sentire e cogliere le sfumature.
La tua “ lentezza “ mi ha rallentata e sono riuscita a vedere le cose anche da un’altra prospettiva , ha lasciato un un bel segno..
Ciao Marcella. Sono contenta che la lettura sia stato un mezzo per nuove riflessioni. Vedere le cose da un’altra prospettiva, è iniziare a comprendere come funziona la nostra mente. Sentiamo, sperimentiamo,sempre il nostro pensiero. Quando lasciamo che i nostri pensieri rallentino, ascoltiamo da una mente sgombra .Siamo più predisposti ad accogliere realizzazioni intuitive e compiere passi diversi.
Grazie un abbraccio