Una volta una mia giovane cliente, mi disse che il terrazzo di casa è un luogo dove possono emergere interessanti lezioni e considerazioni applicabili alla vita. In particolare l’accudimento delle piante che hai, può farti vedere cose ovvie e scontate sotto una nuova luce: quella che assumono le cose quando improvvisamente non solo le “sai” ma le “vedi davvero” e finalmente si collocano al posto giusto.
Dal nutrimento, all’abbruttimento
Ad ottobre, la mia rigogliossima pianta grassa a forma di fiore, che prosperava indisturbata da tre anni sul lato sud-ovest del terrazzo, si era imbruttita. Le nuove piante, che di solito nascevano dalle macerie di quelle secche, ormai erano collocate sopra strati e strati di foglie scure in decomposizione. Il fogliame che fino a qualche mese prima era stato fonte di nutrimento, stava diventando ora un ostacolo alla formazione di nuove piantine.
Così a malincuore, un giorno di ottobre, ho fatto pulizia. Ho tirato via tutto, arieggiato il terriccio e gettato ben due sacchi di foglie morte e radici secche. Da quella riesumazione del terreno, tuttavia, ho salvato parecchie piantine nuove, decidendo anche di dare loro più spazio: quindi le ho distribuite in due vasche di grandezza identica che per tutto l’inverno hanno riposato su un angolino al riparo dalle intemperie.
Con i primi di marzo, ho deciso di fare un esperimento. Ho collocato una delle due vasche nella posizione originale (a sud-ovest del terrazzo), mentre l’altra l’ho lasciata in una posizione più ombreggiata a circa un metro di distanza dall’altra.
Il risultato, come si può vedere nella foto, è palese:

Stesso terriccio. Stessa acqua. Stesso terrazzo. Stessa grandezza iniziale dell piantine. Unica differenza: la collocazione. Un metro esatto di distanza l’una dall’altra. Un metro, non chilometri.

Questo esperimento mi ha fatto vedere come spesso, non è tanto quello che facciamo, nè cosa piantiamo nel terreno, né il terreno stesso a fare la differenza. A volte si tratta solamente del punto in cui ci troviamo. Del punto attraverso cui stiamo guardando la vita: si tratta solo di avvicinarci al sole.
Quando raccontiamo alle persone cosa sono i 3 Principi, spesso paragoniamo il “sole” al nostro benessere innato. Quanto più sentiamo il calore del sole, tanto più cresciamo e prosperiamo come esseri umani (e anche come piante a quanto pare).
La seconda vasca di piante è nel posto giusto?
No, non lo è ed ho capito di cosa non ha bisogno. Non ha bisogno che io dissodi ancora il terreno. Non ha bisogno di ricevere più acqua. Non ha bisogno di essere concimata di più. Ha solo bisogno di essere spostata e messa in un punto nuovo del terrazzo. Da lì, farà esattamente quello che è destinata a fare: crescere.
Farà quello che spontaneamente facciamo tutti noi, nel momento in cui ci spostiamo anche solo per un attimo (e magari solo di pochi centrimetri) da quel posto che non è più adatto a noi.
Buon martedì a tutti,
Da me, da Alessandro e da Annalisa
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