Sono mamma di un bambino di 4 anni , che frequenta la materna. Ora sono a casa con mio figlio come tutti, a seguito delle misure di sicurezza prese per contenere l’emergenza del corona virus. Ma oggi vorrei parlarvi di qualcosa che accaduto un paio di mesi fa, prima di tutto questo. Qualcosa che sono certa capiterà anche quando tutto questo momento sarà passato. Perché a volte le cose che ci fanno riflettere, ci turbano o ci possono aprire gli occhi, non sono necessariamente quelle straordinarie, ma quelle ordinarie, piccole quotidiane. Quindi stai qui con me e goditi queste riflessioni normali, anche se nulla pare normale ora intorno a te.
MAMME PER CASO FUORI DALLA SCUOLA MATERNA
E’ un pomeriggio di gennaio, Milano è frenetica come al solito ed io sono arrivata in anticipo all’uscita di scuola e mi sono seduta al bar di fronte con un caffè fra le mani.
La mia mente inizia a vagare…
Fra le tante sfumature dell’essere madri, ne ho individuate due principali categorie. Io ho una mamma ufficiale e un’altra in prestito, la mia tata di quando ero bambina, due donne che ho vissuto come “mamme” sebbene fossero molto diverse l’una dall’altra. Entrambe mi hanno amata e mi amano moltissimo, in modi differenti. Forse è per questo che ora faccio così caso a queste differenze. Non voglio del tutto generalizzare o giudicare, vorrei solo che mi seguissi in questo piccolo giochino in cui accentuerò la realtà per provare a trasmetterti la mia sensazione, portandoti ai due estremi.
#1 ESTREMO: MAMME PER CASO

Le “mamme per caso” sono quelle un po’ sbadate con il mollettone in testa. Sono quelle che finiscono di vestirsi in ascensore e si truccano in macchina. Quelle che non hanno mai le salviettine umidificate e si dimenticano la merenda. I loro figli per qualche strano motivo, sono comunque sempre ben vestiti e profumati. Le “mamme per caso” che vivono in grandi città, parcheggiano in doppia fila e litigano con il vigile fuori dalla scuola ogni santo giorno, sono sempre di corsa anche se non devono andare da nessuna parte. Hanno preso il ritmo e visto che molto probabilmente non dormono da mesi, sanno che se si fermeranno, saranno perdute. Sono pratiche e ingegnose, ma anche sbadate. Le chiamo così “mamme per caso” perché sembra quasi che i figli siano caduti loro in braccio all’improvviso durante una grigliata con gli amici.
#2 ESTREMO: MAMME DEL MULINO BIANCO

All’estremo opposto ci sono quelle chiamo “mamme del Mulino Bianco”, perché sembrano uscite da una di quelle pubblicità degli anni ‘90, nate per fare le mamme. Sono sempre perfette e pettinate, ben vestite e soprattutto con il sorriso. Portano delle borse alla Mary Poppins, dalle quali esce sempre la merenda per il loro figlio e anche per tutti i suoi amici. A seguire: fazzoletti, cambio, ombrello, tostapane, tenda canadese e torcia elettrica. Arrivano in bicicletta, salutano cordialmente il vigile e canticchiano. Me le immagino a casa mentre fanno i letti: con gli uccellini ed i topolini che le aiutano a riordinare le stanze. Sono efficienti, a volte anche troppo.
IN CHI TI RIVEDI TU?
In chi ti rivedi tu? In uno di questi due estremi o in entrambe le descrizioni, a seconda del momento? Fra poco avrai una sorpresa, quindi continua a seguirmi…
Ho finito il mio caffè, la mia mente ancora vaga, mentre io mi piazzo fuori dal cancello della scuola materna in attesa. Finalmente i bimbi escono e si fermano tutti a scaricare l’energia accumulata a lezione, sul piazzale adiacente la scuola aspettando i fratellini maggiori che escono dalle elementari. La mia corrente di pensieri, cresce si fa fitta e io decido di seguirla perché mi sento in dovere di venirne a capo. Inizio a farmi le domande, quelle sbagliate:
“Chissà a quale tipologia appartengo io, chissà cosa vedono gli altri!”
Sento che mi sto agitando. Cavolo, sono proprio agitata! Allora cerco di distrarmi.
Mi metto ad osservare i figli degli altri e con mio stupore, non noto le stesse grandi differenze. Sebbene ognuno abbia il suo carattere, non esistono bambini per caso e bambini mulino bianco. Esistono solo bambini. Bambini che fra loro giocano, litigano e poi giocano di nuovo. Ridono, piangono e poi ridono di nuovo. Che dolci mocciosetti!
Il mio pensiero ha preso una direzione diversa, lo vedo e mi fermo un secondo. Mi scrollo di dosso tutta questa storia, l’inadeguatezza percepita in me e inizio a vedere che forse i bambini non hanno tutto questo interesse per il parcheggio, l’auto o la bici, la messa in piega o i vestiti puliti, ne tantomeno per la merenda. Penso che forse tutto questo sbatterci a destra e sinistra per fare il nostro meglio ci distrae parecchio dal fermarci ad osservare i nostri bimbi che sono di gran lunga più saggi di noi. Sicuramente più di me quando faccio certi pensieri. Loro seguono il flusso e non restano troppo attaccati ai pensieri, alle emozioni. Eppure questi bimbi vivono nella nostra influenza costantemente.
Ma se questi bambini sono il risultato dell’influenza dei genitori e comunque sono tutti uguali, allora significa che in fondo anche noi mamme non siamo poi così diverse.
Mentre penso a questa cosa, mio figlio che stava correndo con gli amichetti cade e inizia a piangere.
Tutte le mamme nei dintorni, con uno scatto degno di Usain Bolt e senza pensare nemmeno un secondo, corrono verso mio figlio insieme a me. Tutte quante controlliamo che non si sia fatto male, alziamo lo sguardo al cielo con una mano sul petto e tiriamo un sospiro di sollievo, all’unisono. Subito dopo, ci guardiamo intorno per vedere se qualcuno ci sta osservando e i nostri sguardi si incrociano. Scoppiamo tutte a ridere.
Che belle che siamo! Quanto amore in questo momento… Condividiamo un arduo compito e un grande dono, ognuna a modo suo ma con un unico scopo: la sicurezza e la gioia dei nostri piccoli.
Ed ecco che mentre mi allontano, ricomincio a pensare che per quanto mi riguarda, ci sono dei giorni in cui mi sento una mamma per caso e altri una Mulino Bianco. Addirittura a volte nello stesso giorno, passo da una all’altra versione in poco tempo e arrivo a sera che sono mamma Hulk (meglio che non entro in particolari su questo).
MAMME OLTRE LE CATEGORIE
Il punto è che per quanto possa simpatizzare per una o l’altra categoria, non appartengo a nessuna delle due. Nessuno vi appartiene. Siamo tutte donne, mamme che sperimentano il proprio pensiero e anche quello dei propri figli per alcuni versi. Sia che sembriamo nate per fare le mamme o ci siamo ritrovate ad esserlo, affrontiamo ogni giorno le stesse sfide. Facciamo il nostro meglio e sappiamo farlo naturalmente.
Ci agitiamo e ci agiteremo molte altre volte, almeno tutte quelle in cui ci attraverserà il pensiero che forse possiamo fare di meglio oppure che sentiremo il peso di questa grande responsabilità. Quello che può fare la differenza per noi e anche per loro, i bambini, è evitare di seguire quel treno di pensieri di insoddisfazione che non ci porta da nessuna parte. Non ci permette di vedere qualcosa di buono e genuino, ci allontana e ci differenzia dagli altri.

La verità è che nonostante tutto, non smetteremo mai di correre quando i nostri figli avranno bisogno di noi e ci scioglieremo sempre davanti a un loro sorriso. Anche quando saranno grandi e non dovremo più accompagnarli a scuola, anche quando saranno loro a litigare con il vigile la mattina. Anche se ora sono in casa con noi e non li sopportiamo più (ma in fondo magari, non sopportiamo più i nostri pensieri pesanti).
Siamo fatte di amore puro e sappiamo sempre cosa fare quando è il momento di agire per il loro bene, di questo sono assolutamente sicura. Persino loro sono dotati di un’intelligenza profonda che trascende da tutto quello che facciamo o che compriamo.
Se sei una mamma o una futura mamma, probabilmente ti sarà facile rivederti in quest’ultima parte del mio post.
Ti invito a continuare la comprensione dei Principi e ti assicuro che non sarai l’unica a beneficiarne. Mi piacerebbe leggere nei commenti quali sono le tue riflessioni in merito a questo post e risponderti se avrai delle domande. Se invece hai bisogno di fare chiarezza su questo o altri temi, non esitare a contattarci.
3 Principi Italia è un gruppo di persone impegnate a fare la differenza a livello personale e professionale e chiunque di noi sarà lieto di offrirti il proprio supporto!
Ci vediamo al prossimo post,
Veronica Alessio.
Stupendo post Veronica. Ti ho letta con una tazza di caffé fra le mani anche io, e mi sono gustata ogni tua parola. E’ stupendo notare come, anche se non sono mamma (non fisicamente almeno), è semplicissimo anche per me riconoscermi in tutte le cose che scrivi. Grazie. In questo momento più che mai c’è bisogno di chi, come te, vede oltre le differenze che ci separano, per tornare a ciò che ci unisce. Grazie. Di cuore.
Grazie mille a te Chiara! Trovo sia semplicemente stupendo, tornare a connetterci naturalmente alle persone, quello spazio dove non esistono confini di alcun genere! Spero che arrivi questo messaggio, a chiunque leggerà e in questo caso, soprattutto a tutte le splendide Mamme a cui ho pensato mentre scrivevo…
Cara Veronica,
leggendo il tuo bellissimo post ho pensato a quanto spesso tendiamo a suddividere le persone in categorie in qualunque ambito della vita.A volte tutto ciò passa attraverso il pensiero “banale” del considerare l’altro simile o diverso da noi.Questo spesso cela tutta una serie di pensieri di pregiudizio,inferiorità,inadeguatezza ecc. Quanto pensiero…inutile!Inutile perché ci tiene lontani dalla realtà, dall’ascolto vero dell’altro e dal guardare a ciò che veramente siamo e ci accomuna:esseri umani con i nostri pregi e difetti!Grazie per avermelo ricordato!Un abbraccio!
Grazie a te Francesca!
Veronica, semplicemente stupendo! Non avrei saputo raccontare meglio questo nostro eterno sentirci in una categoria piuttosto che in un’altra, in ogni ambito della nostra vita. E poi risvegliarci un bell’istante a realizzare che siamo noi stesse ogni sfumatura che percepiamo negli altri, a seconda del pensiero che facciamo in quel momento. #distantimauniti anche in questo caso.
Grazie davvero 🙂
Già Monica, capita più spesso di quanto pensiamo! Grazie mille a te!