Per molto, molto tempo, ho creduto che pensiero, spazio e tempo fossero reali. Durante la mia esplorazione dei 3 Principi ho visto qualcosa di diverso: solo la sensazione è reale per me, e per ognuno di noi, perché è essa che ci fornisce una esperienza finale di quel che pensiamo e la sensazione non può essere né analizzata, né gestita, ma solo vissuta in modo unico ed irripetibile. Ho compreso anche che la sensazione in sé, esattamente con un pensiero che attraversa la nostra mente, se vista per ciò che è ha vita breve.
Allora vieni con me… voglio portarti a fare un viaggio nella sensazione!

UN VIAGGIO NELLA SENSAZIONE
È una giornata qualsiasi, ma speciale per me. Il viaggio del mio treno diretto a casa, lentamente, prende il via. Qualche sosta in piccole stazioni, la brezza di mare che entra nel naso, la luce assolata. Cullata dal movimento del treno vedo dal finestrino sfrecciare davanti a me infinite e confuse immagini di paesaggi, neutre e senza colore perché sono assorta nei mie pensieri.
Accade così a volte. Ci si sente sospesi in uno spazio chimerico in attesa che qualcosa accada dentro o fuori di noi.
Non sto camminando, non sto guidando, non sto riponendo l’attenzione su nulla in particolare. Respiro quasi con essenzialità e comodamente siedo tra visi sconosciuti in totale azzeramento di controllo e lascio che i miei pensieri e i miei ricordi scorrano e si intreccino con i presenti in questo vagone. Pensieri dolci del passato si mescolano a tratti nostalgici di ciò che è stato, e che non sarà mai più, e di ciò che sarà.
Qui, ora, adesso in questa atmosfera dolcemente irreale sperimento il vuoto e il pieno della mia mente e lascio affiorare ciò che mi appartiene da sempre… Poi una domanda:
E se avessi paura di desiderare di inseguire il mio sogno?
Sorrido e mi godo la connessione con la mia parte più profonda di me, mentre continuo ad osservare lo spazio che mi circonda.
OSSERVANDO I PENSIERI ALTRUI
Dinnanzi a me siede un tipo ginnico, tonico, super abbronzato discorre al telefono, in tono elevato, quasi, ma senza il quasi a voler consapevolmente coinvolgere tutto il pubblico presente, di “performance”, di un percorso arduo di montagna che presto con grande abilità esplorerà. Il treno intanto lascia lentamente la Stazione Centrale di Milano. Il tipo ginnico sta cercando con lo sguardo le montagne. E’ seduto qui, ma non è davvero qui con il suo pensiero. È lì sulle montagne.
Chissà quante volte anche noi siamo fisicamente qui, ma non davvero “qui” con la testa.
…Passano i minuti …
Al mio lato una famiglia di tre peruviani tutti concentrati sul cellulare… non realizzano di essere arrivati a destinazione e continuano serenamente a navigare in altri mondi per poi ad un tratto sobbalzare in piedi e strappare i loro bagagli selvaggiamente dall’apposito spazio correndo con affanno nel vagone come se ciò servisse a rimediare, al fatto di non essere scesi alla loro destinazione.
Intanto, il cinese pendolare al mio lato si fa cullare dal dondolio del treno e dorme sereno come un bimbo. Immagino aspetti ogni giorno questo dolce momento dopo una giornata di duro lavoro.
Alla mia destra l’ingegnere, elegantissimo, discute animatamente al cellulare, bisbigliando in modo educato con mano dinnanzi alla bocca per non disturbare, ma pochi istanti dopo, lo chiama la moglie e litigano animatamente in tono elevato e senza barriere. Peccato abbia perso un po’ del suo charme.
Una ragazza cinese mi guarda dolcemente, sorride e parla alla mia anima e non importa quale sia stato il messaggio: la sensazione di profonda connessione che ci ha legato per un lungo istante era davvero magnetica. Davvero a volte perfetti sconosciuti ci arrivano più in profondità nell’animo di chi conosciamo da sempre.
E poi …
…e poi ci sono io che ieri, come tante altre volte, vedevo tutto crollare, la mia vita lavorativa un fallimento, estenuante e poco appagante ed invece oggi, come tante altre volte, ho il cuore pieno di tante altre opportunità.
Perché si ha sempre tanta paura di ascoltarsi, di sognare?
Mi accomodo rilassata sul sedile, carica, decisa e assolutamente determinata perché oggi mi permetto di non temere la paura del cambiamento e respiro libertà’ e comprendo che nessuno mi dà o mi toglie il potere di fare o non fare, di dissotterrare i tesori nascosti in me, se non me stessa, quando sono persa nei miei pensieri.
A volte il nostro pensiero personale mi appare come un animaletto instabile, mutevole che ci fa tanti scherzi ma che, come oggi, mi dà tanta forza e genera regali.
GIURO A ME STESSA CHE NON MI FARO’ PIU’ FREGARE…
… AH NO CI RISIAMO!!! Sì, perché la verità della mia esperienza fino ad oggi, è che ci saranno momenti in cui mi scorderò ancora come funziono. Mi scorderò ancora che la sensazione ed il pensiero, persino i più terribili, poi passano… so che me ne scorderò’. Di nuovo.
Allora mi accolgo e sono felice perché ho imparato almeno un po’ a mollare.
Spesso nella vita ci affatichiamo a lungo ed invano nel cercare soluzioni per risolvere una situazione apparentemente bloccata e poi mollando la presa e fermandoci ad osservare il dentro di noi, ciò che davvero vogliamo, comprendiamo che in fondo:
“non esiste una soluzione unica e definitiva del problema ma un divenire costante in trasformazione”
Quello che ti va bene oggi non è detto che tu lo scelga ancora domani. Noi viviamo di sistemi di pensiero e predisposizioni mentali, ogni atteggiamento mentale ci predispone a specifiche sensazioni e comportamenti
Se punto lo sguardo sempre solo sul “lì” vedrò solo il “lì” ecco perché percepisco il blocco e non vedo altro, ma se mi volto mal che vada vedrò dell’altro.
L’aver compreso che io come tutti voi apparteniamo ad una intelligenza più grande che dalla quale attingiamo “inconsapevolmente” e di cui facciamo parte, anzi ne siamo la parte che fa “il tutt’uno”, l’aver compreso che il corpo e tutto ciò che mi circonda è materia ma la materia è resa reale solo dal pensiero e dal colore di cui si colora in questo momento il mio pensiero e che in base al mio pensiero vivo sempre sensazioni diverse, transitorie anche quando lo colorerò di nero, ecco, l’aver compreso tutta questa roba che in fondo è stata la mia chiave di svolta, ha reso la mia vita libera.
E quando parlo di ciò’ parlo di qualcosa che esiste già da tempo, da sempre, dà ancora prima di noi…i tre Principi: Mente, Pensiero e Coscienza.
Eh sì, niente è stabile né i momenti felici, né quelli infelici: tutti noi oscilliamo in base alle sensazioni dei nostri pensieri minuto dopo minuto…
“O cavoli!” direbbe mio figlio.
E allora spreco sempre meno energia ad analizzare, in fondo, qualcosa che ad uno schiocco di dita cambierà perché ora so che:
IL PENSIERO INSICURO MIO O DELL’ALTRO RENDONO IL COMPORTAMENTO DI ENTRAMBI DISTORTO IN CUI SI FINISCE SPESSO PER SENTIRSI VITTIME O CARNEFICI.
IL MIRACOLO DELLA VITA
Ringrazio i miei compagni di viaggio e brindo con loro con questo “cocktail di pensieri di viaggio” perché a loro insaputa oggi mi hanno fatto tanta compagnia.
Non siete d’accordo che c’e molto ma molto di più in uno sguardo che nel rumore delle parole?
E che tesori troviamo quando ci permettiamo di guardare dentro di noi e diamo voce ed azione alle sensazioni o quando facciamo emergere quel qualcosa di “sentito” che non ha forma ma “wow!” lo sentiamo crescere velocemente come panna montata.
Ecco… questo viaggio in treno per me racchiude “il miracolo della vita”, ovvero quel momento in cui “vediamo… oltre…”.
Quando accade, entriamo in uno spazio dell’animo in cui la sensazione cambia ed un nuovo pensiero, di un nuovo colore emerge dandoti un’esperienza della vita, degli altri, di te stesso più ampia. Infinitamente più ampia. Poi anche quello passerà. E cercherai di riconquistarlo, ma ti affannerai e basta, perché in quello spazio ci entriamo e ci usciamo e poi ci ritroviamo di nuovo lì e viene da pensare:
“Perché non sono sempre qui?”
E la risposta è semplice: perché la nostra esperienza è proprio questa. Un pensiero dopo l’altro. Ed è questo che ci rende leggeri quando lo vediamo, capaci di porre a terra lo zaino, ed imparare a navigare attraverso la vita sempre più con abilità e velocità e grazia… sia che ci siano avversità, che momenti in cui sei alle stelle… con la certezza che tutto passa. E che quello spazio meraviglioso in cui “vedi oltre” sarà sempre lì.
Scrivimi le tue impressioni… raccontami il “tuo” viaggio…
Claudia Allegra
Che viaggio Claudia!
Mano a mano che leggevo, le mie sensazioni cambiavano e si trasformavano… ed è vero, proprio come dici tu,: cambia il pensiero e cambia la sensazione…
Che leggerezza!
Un abbraccio
Grazie Simona,
Mi emoziono ogni qualvolta condivido le esperienze del nostro funzionamento: “un pensiero nuovo, una sensazione nuova”. Una esperienza che ci accomuna tutti a prescindere da chi siamo, e quanti anni abbiamo. E’ semplicemente meraviglioso ..
Claudia questo post è meraviglioso! Grazie per averci portati con te, attraverso la tua percezione, verso una comprensione che cresce in ogni riga sempre di più!
Hai ragione, spesso c’è molto di più delle parole e tu hai saputo mostrarcelo!!!
Ciao Veronica,
fantastico! Spesso ci soffermiamo troppo ad analizzare, a far valere le nostre opinioni. Dar voce alla sensazione oltre le parole fa una enorme differenza. Fa più chiarezza dentro di noi, non implica analisi ne giudizi e generalmente crea una profonda connessione.
Un abbraccio
Claudia, ma sei bravissima, grazie per aver condiviso con noi questo tuo viaggio!!! Un abbraccio!
Cara amica mia,
grazie. Ne abbiamo condivisi di viaggi insieme noi due e chissà quanti altri ancora ci attendono e sai che c’è? Che ogni viaggio termina raramente nel modo in cui mai avrei pensato! Un bacione grande.
Ho apprezzato molto il tuo post, e sotto molteplici aspetti mi sono riconosciuta come viaggiatrice itinerante che accoglie epifenomicamente la realtà, la interpreta e che molto spesso si lascia irretire dal fluire dinamico dei pensieri. Anelando una una risposta che puo’ giungere, e tu lo indichi, solo nel momento in cui non ci soffermiamo sulla semplice diacronica del tempo vissuto o dell’istante fugace, e neppure quando aspettative emotive ci soverchiano, bensi nell’ attimo di quella quiete silente che ci congiunge all’Uno tutto, e che ci rammenta come il nostro essere piu profondo non sia mera unita’, ma un tassello di un cosmo meraviglioso che ci compenetra. Leggendo ciò che hai scritto, ho riscoperto le motivazioni che tanti anni fa mi indussero ad incantarmi della filosofia, e ti ringrazio molto. Perché nel tumultuoso ed assordante quotidiano a volte è necessario riscoprire se stessi ed abbeverare il nostro Se evolvente ad una calma acquiescente e sanante…
Ciao Stefania,
grazie per il tuo profondo riscontro. Mi piace l’idea di “abbeverare il proprio Se” e lo possiamo fare solo quando siamo connessi e quando ciò accade non è vero che ci riappacifichiamo con noi, gli altri e il mondo intero? E respiriamo pace e quiete. Sono attimi sacri ma ci possiamo ritornare quando riusciamo a togliere strutture e voce alle parole e a rimanere in modo confortevole nel nostro vuoto senza “ temere l’esperienza”.
Un caro saluto Stefania
Un caro saluto a te Claudia; ti auguro di continuare questo tuo percorso di riflessione interiore e di poter ancora trasfondere nei tuoi scritti cio’ che percepirai ed apprenderai sia a livello fisico che metafisico.
Ciao Claudia, quanta verità sei riuscita a trasmettere!!! Brava ti conosco da poco ma sei dolcissima
Grazie Claudia!!
Ciao, leggerti è stato come bere dalla sorgente una abbondante sorsata di acqua fresca, limpida e cristallina. Grazie…..ho ancora sete….
Ciao Sofia,
si’…. è così’. Quando ci accomodiamo e ci regaliamo un po’ di spazio dentro di noi ci sembra persino anche di respirare più’ profondamente…. ma accipicchia spesso la frenetica quotidianità ci mette un po’ le spalle al muro. La sola differenza è che quando vediamo che connettendoci riusciamo ad attingere alla “nostra fonte” la sola che sa ciò di cui davvero necessitiamo e che sarà diversa per ognuno di noi.. allora tutto si alleggerisce e acquista un senso…
Grazie Sofia