Oggi lascio la parola a George Pransky per scoprire insieme a lui in che modo i Tre Principi Mente-Pensiero-Consapevolezza possono semplificarci la vita e rendere più facili i rapporti interpersonali.
Ecco una battuta dell’intervista di Jack Pransky a George Pransky apparsa sul nuovo libro The Paradigm Shift:
Jack: Stai dicendo che è una buona idea che le persone non tengano in considerazione i sentimenti degli altri? Stai dicendo che questo è il modo in cui dovrebbe girare il mondo?
George: Questo è quello che sto dicendo. Prima di incontrare Sydney Banks avevo un grosso rispetto per i miei sentimenti personali e per i sentimenti delle altre persone. Crescendo professionalmente all’interno dei movimenti new age e del Barkeley, il gruppo culturale di incontri in California, la sensibilità verso i sentimenti altrui era la moneta corrente del tempo e io ho sposato questa teoria. Pensavo che le emozioni la rabbia e l’insoddisfazione fornissero informazioni preziose riguardo a me e alle altre persone e a come interfacciarmi con gli altri. Quando ho incontrato Sydney Banks nel 1976, tutto questo fu stravolto. Vidi come i nostri sentimenti erano semplici informazioni riguardo ai nostri pensieri in quel momento particolare. Le mie sensazioni come la rabbia, la gelosia, l’insoddisfazione erano fondate su un’errata interpretazione piuttosto che su un’accurata conoscenza di cosa stava avvenendo nel mondo. Come risultato di questo spostamento della mia comprensione, il mio rispetto per le emozioni come sistema guida per le relazioni scese considerevolmente. Vidi che uno stato mentale negativo era qualcosa da superare piuttosto che qualcosa su cui indugiare e rimuginare. Nelle mie relazioni con Linda e la mia famiglia abbiamo iniziato a prestare meno attenzione al non urtare i sentimenti delle persone. Abbiamo sviluppato più fiducia nel fatto che tutti noi potessimo andare oltre noi stessi, sapendo che nella vita potevamo superare le nostre reazioni emotive; questo ci permise di avere più libertà e di rilassarci e non dover essere attenti e preoccupati a vicenda.
Penso che questo sia un modello migliore per l’umanità anziché rimuginare sulla sensibilità gli uni degli altri? Devo dire di si. Con la mia famiglia, i miei amici e nella mia vita professionale utilizzo il modello interpersonale “vai oltre te stesso” e ha funzionato alla grande per tutti noi. Siamo in grado di essere più diretti e andare dritti al punto quando comunichiamo. Sappiamo che verremo perdonati per le nostre fragilità o trasgressioni. So che questo modello funziona solo quanto le persone comprendono la vera natura delle emozioni e vedono che hanno la capacità di passare oltre gli stati d’animo negativi. So che il mondo non è così adesso, ma questo è il potenziale che i Principi mettono sul piatto.
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