Cosa differenzia la performance eccellente da una scadente? Ve lo siete mai chiesto? Come cambia l’approccio alla performance sportiva guardando le cose da una prospettiva 3 Principi?
Bene, queste vogliono essere delle mie riflessioni, in merito a come sono cambiati i miei approcci nello sport e poi estesi alla mia vita quotidiano.
Vorrei partire con delle riflessioni da una citazione del più grande giocatore di pallacanestro del mondo che ha detto nel discorso alla Hall of Fame, Michael Jeffrey Jordan.
La frase è “i limiti come le paure sono spesso soltanto delle illusioni”. Ecco in questa frase ho ritrovato le radici di alcune cose che insegnano i 3 Principi e che oggi è per me una pietra miliare della mia saggezza.
La frase di per sé è molto semplice, se non alquanto scontata, ma se dovessimo analizzarla attraverso la prospettiva dei 3 Principi, direi che la parafraserei così:
i Limiti, le Paure e le Illusioni sono solo dei pensieri che spesso riducono il nostro spazio di movimento all’interno della nostra personalità, nel nostro modo di essere e di pensare, e soprattutto nelle nostre scelte.

Rifletti: chi le fa entrare in gioco queste dinamiche, se non noi stessi magari prendendo spunto da frasi dette da allenatori, avversari, amici, parenti o chissà che altra persona?
Chi le enfatizza dentro di noi dandogli un valore più o meno alto ed importante?
Siamo solo ed unicamente noi con i nostri pensieri che rendiamo vere le nostre sensazioni e ciò che stiamo pensando qui, ora in questo momento.
E SE I LIMITI E LE PAURE NON FOSSERO IL VERO LIMITE?
Proviamo invece a pensare cosa accadrebbe dentro di noi, se tutto ciò che stiamo pensando, riferito a quelle tre parole, fossero solo delle piccole conseguenze nel nostro percorso di crescita come giocatore, allenatore o persona, e di come cambierebbe il nostro pensiero se oltre a vedere nell’immediato, magari facendo qualche errore, perdendo qualche partita e magari dovendo fare un periodo di purgatorio stando in panchina, lo guardassimo con un occhio un po’ meno filtrato dai nostri pensieri.
Magari quelle stesse sensazioni, ci potranno sostenere e rafforzare in ciò che siamo e in ciò che dobbiamo migliorare attraverso la comprensione di noi stessi, di allenamenti mirati al miglioramento fisico e psichico sicuramente con tenacia, ma anche con una mente meno intasata e pronta ad approcciare limiti e paure con molta meno ansia o stress.
ASPETTATI QUALCOSA
(MAGARI IL MEGLIO) DA TE
Aspettati sempre qualcosa da te stesso, prima ancora di poterlo fare. Questa è la corretta chiave che una persona dovrebbe tener di conto, se guarda nella giusta direzione di ciò che vuole ottenere, sapendo che ci saranno sconfitte, umiliazioni sportive e che comunque vada si avrà la forza di rialzarsi, guardarsi attorno, prendersi il tempo per un bel respiro e riprendere il proprio cammino. Che poi, non è tanto diverso il campo di gioco, dalla vita.
Coltivare le giuste sensazioni dentro di sé, nell’essere competitivo e vincente, aiuta sicuramente a comprendere quante volte ancora cadremo per essere sempre più competitivi, ma anche a proprio agio con gli insuccessi.
IL FALLIMENTO SUCCEDE
Nella mia lunga carriera sportiva, non ho mai conosciuto persone che non abbiano fallito, collezionando una serie di sconfitte, per poi un giorno, magari nell’apice della loro attività, vincere tutto quello che avevano rincorso negli anni di allenamenti, sudore, fatiche mentali, acciacchi e chissà cos’altro.
Credo che gran parte di noi, nella propria vita sia riuscito a fare molte cose buone, che siamo stati felici durante il percorso nel raggiungere il nostri obbiettivi, ma per raggiungere l’eccellenza non si può pensare di farlo con i pensieri vecchi anche se collaudati, si deve essere pronti a sperimentare, conoscere, comprendere ed avere il coraggio di andare un po’ oltre a ciò che siamo abituati a fare. Semplice, se questo lo applichiamo al nostro metodo di allenamento per ottenere maggiore performance fisiche, più difficile farlo con il nostro pensiero e la nostra consapevolezza nel cogliere dalla mente suggestioni e forme a noi nuove nel poterci evolvere.
Ecco questo è spesso il grande limite di alcune persone nel modo dello sport, grandi atleti nel campo, in possesso di capacità importanti, ma che nella loro testa sono limitati da pensieri vecchi e stantii che li portano ad ottenere risultati buoni, positivi ma non eccellenti.
LA PERFORMANCE ECCELLENTE NON E’ PRIVA DI PAURA
Quindi riepilogando, per avere una performance eccellente non è necessario non aver paura, ma bensì sapere che la paura è un buon alleato nello spronarci ad essere più attenti e che i nostri pensieri devono essere nuovi, lindi, propositivi, catalizzatori di positività e propulsori di fiducia. Non serve forzarli. Quando smettiamo di inseguire i soliti pensieri di sempre, quelli nuovi emergeranno. Portandoci in uno spazio di possibilità e maggiore eccellenza.
ASCOLTATI MEGLIO
Un altro step fondamentale per percorrere la strada di una migliore performance, è anche la parte dell’ascolto di sé stessi e delle persone che ti circondano e di tutto ciò che ti circonda.
Non mi è data conoscenza di una performance eccellente se dietro tutto ciò non c’è una capacità di cogliere le sensazioni di l’ascolto profondo, puro e sincero.
L’ascolto è una abilità che non abbiamo e dobbiamo trovare? No.
Tutti noi abbiamo la capacità innata di ascoltarci, e farlo meglio di come lo facciamo di solito. Solo che non siamo abituati ad ascoltare qualcosa di nuovo e comprendere che è una fantastica abilità che dobbiamo solo seguire e cogliere senza filtri.
Credo che in molti state arrivando ad una giusta considerazione… quante energie sprechiamo nei nostri pensieri e non solo nell’avvicinarsi al momento della nostra performance?
La conoscenza dei 3 Principi aiuta nel capire il meccanismo che ci attanaglia e che ci annebbia la vista nel guardare a ciò che realmente ci serve per avere una performance eccellente (nello sport, nelle nostre passioni, nella nostra vita, nell’essere genitore, fratello, sorella o altro ancora). Sicuramente la comprensione dei 3 Principi ti aiuta nel vivere la vera essenza di ciò che ti serve per essere una persona di successo che dà retta alle “giuste” sensazioni, sapendo che meno sforzo fai dentro di te e meglio sarà il risultato di ciò che stai vivendo.
Comprendi meglio dentro, fai meglio fuori
Essere troppo immersi in sé stessi e in ciò che stiamo pensando il più delle volte ci annebbiamo la “giusta” sensazione di ciò che stiamo vivendo, distogliendoci dall’opportunità di raggiungere ciò che meritiamo. E non c’è di nulla di male se ciò avviene una volta ogni tanto, sapendo che possiamo avere una giornata storta o per chissà quale altro motivo, l’importante è riconoscerlo e saperlo vivere, sapendo che è momentaneo tanto quanto lo tratteniamo con il nostro pensiero.
Ecco, se capiamo che tutto ciò fa parte di noi e che con pochi accorgimenti si riescono a incanalare le giuste risorse per ciò che stiamo vivendo, tutto diventa semplice, fluido e fantasticamente emozionante nel viverlo, riconoscendo proprio in quei momenti che i nostri pensieri saranno ridotti la minimo e concatenati per permetterci di ottenere il massimo del risultato.
Molte volte, ci perdiamo nel pensiero di vedere oltre a quello che stiamo imparando o vivendo, frementi del fatto che vorremo già vedere i risultati dopo poco tempo e con poche conoscenze, non comprendendo invece che i pensieri che poi si innescano sono assolutamente fuorvianti da ciò che vorremmo raggiungere.

Ciò che è fondamentale comprendere è che non serve prendersi sempre molto sul serio e spesso questo è proprio quello che ci serve per entrare in uno spazio di eccellenza e… vincere.
Concludendo, l’essenza è: conoscere meglio come funzioniamo dentro, ci fa funzionare e “performare” meglio nel mondo, e più ci conosciamo ed ascoltiamo e più riusciremo a eccellere in ciò che stiamo costruendo.
Stefano Milan
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