Lo scorso anno ho avuto il piacere di tradurre in italiano il libro STILLPOWER di Garret Kramer, pubblicato da Errekappa Edizioni.
E’ uno dei libri, dopo il Manuale delle Relazioni di George Pransky, forse più belli della collana “Tre Principi”. Mi piace il modo in cui Garret descrive il mondo dello sport alla luce dei 3 Principi, ma soprattutto mi piace il modo in cui descrive quello spazio, che nello sport viene chiamato “la zona”, in cui gli atleti fanno cose che appaiono incredibili e senza sforzo.
In uno dei passaggi del libro Garret Kramer descrive “la zona” con queste parole:
La zona, quel magico spazio in cui il tempo smette di esistere, che dà vita ad un gioco eccellente. […] Tra le altre cose mi risulta chiaro che la zona non riguarda lo sforzarsi. Quando si è nella zona non c’è nessuno sforzo cosciente, nessuno sfinimento. La zona è percepita come semplice, senza limiti e agevole. Il tempo sembra rallentare, le opzioni appaiono ovvie. […] Il concetto che più si avvicina al concetto di zona per me è libertà. Quando gli atleti giocano con libertà, non pensano, sanno. Non si focalizzano, sentono. Non si sforzano, permettono che accada. […] Nella libertà e nella connessione della zona, le limitazioni esterne cessano di esistere.

La zona, in effetti, è libertà. Quella libertà che anche se non siamo atleti professionisti sperimentiamo tutti quando la vita ci appare semplice e noi esistiamo nel momento e siamo in grado di fare la cosa giusta al momento giusto.
La zona è quello spazio in cui il nostro pensiero smette di essere frenetico, stipato, pressante e diventa invece fluido, leggero, diradato.
E’ come se improvvisamente dentro di noi ci fosse luce, tantissima luce che illumina tutto quello che fino ad un attimo prima ci era celato.
COME SI FA A TROVARE LA ZONA?
La zona, non si trova. Direi più che altro che la zona si manifesta in noi quando smettiamo di affannarci e comprendiamo a livello intuitivo qualcosa di più su come funzioniamo. La cosa incredibile è che la possibilità di entrare in quello spazio esiste in ogni momento, anche se non sempre siamo in grado di coglierla.
Tuttavia, meno ci occupiamo di come fare per essere in quello spazio, più ci stiamo. E quando ci stiamo sarà la sensazione stessa di grande libertà che proviamo a darci dei parametri per poterci di nuovo accedere in futuro.
CHE SIGNIFICA AVERE DEI PARAMETRI?
Mai giocato al gioco “acqua-fuoco”? E’ quel gioco in cui una persona nasconde un oggetto in un stanza mentre tu non guardi. Poi bisogna andare in cerca dell’oggetto e la persona che l’ha nascosto per aiutarti nella ricerca ti può dare degli indizi. Se dice “acqua” ti stai allontanando dall’oggetto. Se dice “fuochino” o “fuoco” ti stai avvicinando.
La nostra sensazione interna svolge per noi la stessa funzione quando si tratta di avvicinarsi o allontanarsi dalla “zona”. Quando ti senti male, costretto, incapace, insicuro è un segnale di “acqua”. Sei distante dalla zona e in buona sostanza, non serve procedere in quella direzione. Quando inizi a sentirti meglio, fiducioso, leggero, più energico e in pace, godendoti maggiormente ciò che stai facendo è un segnale di “fuoco”. Ti stai avvicinando a quello spazio… o meglio, lo stai sperimentando.

Nel vivere questo 2018 ci auguriamo di aiutarti sempre di più a stare nella “zona”. In quello spazio di libertà dove moltissimo diventa possibile. E dove come dice Garret “le limitazioni cessano di esistere”.
Ti consiglio caldamente la lettura di Stillpower edizioni Errekappa.
Tutti i libri della collana “Tre Principi” puntano nella stessa direzione in modi e con stili diversi. E proprio per questo la ricchezza che creano può farti vedere la stessa cosa da prospettive diverse, andando al centro di quello che conta: riportarti in quello spazio di libertà in cui, semplicemente, sai.
Buon anno a tutti da noi tutti,
Chiara, Annalisa e Alessandro.
Grazie per il vostro aiuto prezioso, non nascondo però che a volte sembra impossibile capire quella “zona” i pensieri prendono il sopravvento e annebiano la vista. Cerchi di lasciarli andare di non prenderli sul serio ma spesso diventano un chiodo fisso e non ti lasciano guardare avanti o guardare in un altra direzione…ci provo sempre ma non basta…devo ancora arrivare ad una comprensione completa forse dei 3 principi e della vita stessa….forse…
Un enorme grazie ancora a tutti e tre Voi. Denisa
@Denisa: Ciao Denisa e ben trovata. Io credo che nel tuo caso a volte si tratti anche di imparare a dire maggiormente quello che vuoi davvero a te stessa e agli altri. Non è difficile sai? E’ solo diverso da quello che probabilmente hai sempre fatto per timore che gli altri ci rimanessero male. Quando ti permetti di dire sempre più da uno spazio di calma quel che vuoi, anche chi ti sta intorno si sente in qualche strano modo contagiato da questa nuova ondata di libertà e leggerezza. Che ne dici di farti questo bel regalo per il 2018? Scoprire quel che vuoi davvero e iniziare a muoverti in quella direzione senza paura. Un grande abbraccio