Ti è mai successo di guardare un neonato, o un bimbo piccolo, e pensare: “wow, hai tutta la vita davanti, un numero infinito di possibilità…. Puoi essere tutto ciò che vuoi!”?
A me succede spesso, e pensandolo provo una certa invidia, quella buona, con un po’ di nostalgia, per quei percorsi di vita che vanno scelti fin da giovani, che non si possono recuperare “a 40 anni”.
Sempre più spesso sento affiorare una domanda: stiamo davvero crescendo i nostri bambini e ragazzi con la consapevolezza che la vita offre loro infinite possibilità? E soprattutto, è un messaggio che riusciamo a veicolare anche agli adulti e agli anziani?
Mi sento di rispondere con una certa sicurezza: no, non lo stiamo facendo, o quanto meno non abbastanza, o quanto meno non lo stiamo facendo in modo corale.
La mia sensazione è che spesso le persone che incontro vivano all’interno di una sorta di destino segnato. Questo ovviamente può andar bene per chi vive felice e appagato, ma è una grande contraddizione per chi vive nell’insoddisfazione.

Cosa stiamo insegnando alle generazioni future?
Mi interrogo spesso sulle nuove generazioni e sugli insegnamenti che stiamo trasmettendo loro attraverso il nostro pensiero. Stiamo chiedendo ai nostri ragazzi cosa desiderano veramente? Sosteniamo davvero i loro sogni? Incoraggiamo i loro progetti o ci approcciamo a loro già con un percorso in mente che razionalmente riteniamo realizzabile?
Spiego meglio: ci sono tanti elementi che possono far ritenere fattibile o no un percorso, una scelta di vita, una professione:
- questo ragazzo è sufficientemente studioso, allora può diventare medico o avvocato;
- la famiglia di questo ragazzo è benestante, allora potrà pagare quella scuola esclusiva e costosa, per esempio di fotografia o di recitazione, che da un’ottima garanzia al termine degli studi di poter accedere al mondo del lavoro con un discreto successo; quell’altra famiglia invece è povera, quindi il loro figlio se lo può anche scordare di diventare un fotografo o un attore;
- diventare un musicista famoso è davvero molto difficile, in pochi riescono, quindi è preferibile investire in qualcos’altro, che fornisca maggiori certezze.
Limiti, limiti e ancora limiti alla libertà del pensiero, della fantasia della creatività dei nostri ragazzi. Limiti che trasmettiamo a questi giovani individui, che hanno infinite possibilità dinnanzi a loro ma che rischiano di essere influenzati dalle nostre adulte ed esperte parole, talvolta assumendole come verità assolute che condizioneranno le loro vite.
Nessuno dei vostri conoscenti ha disatteso le vostre aspettative? Io conosco un ragazzo che andava malissimo alle superiori e si è laureato in architettura con 110. Un altro che è stato bocciato ben due volte a scuola mentre nel mondo del lavoro si è riuscito a realizzare con grandissimo apprezzamento, un altro ancora che è riuscito a raggiungere livelli dirigenziali importanti senza conseguire la laurea. Conosco una bambina timidissima e insicura che ha affrontato a testa alta il suo saggio di pattinaggio, spiazzando tutta la famiglia con la sua calma e determinazione.
E ancora, conosco tanti ragazzi che hanno sprecato il loro talento per un percorso di studi imposto, altri che sono stati convinti a scegliere un percorso poco ambizioso, a causa forse delle insicurezze dei propri genitori che sono state tramandate anche a loro.
Io sogno degli adulti facciano domande, più che dare risposte: cosa desideri veramente? cosa ti fa emozionare? Qual è il tuo sogno? E secondo te qual è il prossimo passo per poterlo realizzare?
Sogno degli adulti che insegnino alle nuove generazioni che per traguardare i propri sogni bisogna entrare in azione!
Infinite possibilità anche per chi non è più anagraficamente giovane.
Guardando al mondo degli adulti e degli anziani sembra che le loro vite siano così fortemente indirizzate da non poter avere alternative:
- persone che hanno fatto un grave errore e, sperimentando il fallimento, rischiano di credere che tutto sia perduto, che non ci sia futuro per loro;
- persone che hanno perso il lavoro in età avanzata e si identificano così fortemente nella professione svolta fino a quel momento da non riuscire a vedere quante altre abilità hanno da mettere in campo per esprimersi in professioni differenti;
- persone che affrontando la pensione rischiano di vivere un periodo di crisi (e magari li deridiamo pure invece di sostenerli)

Io credo davvero che ognuno, se lo desidera, in ogni fase della propria vita possa prenderne in mano anche i fondamentali, per apportare quei cambiamenti che ritiene necessari al fine di godersela appieno. In generale è diffusa la consapevolezza che ogni persona ha questo potere?
Forse a volte non è nemmeno necessario stravolgere chissacchè per togliersi il peso di insoddisfazioni e sensazioni di impotenza. A volte basta capire come funzioniamo noi esseri umani, i nostri pensieri, le nostre emozioni e questo può essere sufficiente per sentirci finalmente liberi.
Ecco il mio sogno: sempre più persone che si pongano delle domande, aprendo il proprio pensiero alle infinite possibilità che ogni istante della vita rappresenta.
Un mondo in cui progressivamente siamo… liberi tutti.
Attaccato al primo cassetto del mio comodino c’è un piccolo filo rosso che ho chiamato “coraggio”. Quel coraggio che ho sperimentato poco nella mia vita, per timore di pensare troppo a me stessa e per la convinzione che prima di tutto venisse il “dovere”. Un giorno, chissà se proprio domani, prenderò il mio filo rosso e lo lascerò volare, sicura che la mia libertà sarà libertà anche per le persone che più amo! Grazie Sonia!!
Il mio augurio più grande è che quel giorno sia oggi! Un abbraccio Giuliana