Sì, e ne ho la prova schiacciante: la trasformazione del Signor Vicino, che avvenne un bel giorno d’estate, in un solo istante e davanti ai miei occhi! Eccone la storia.
Fino a qualche anno fa condividevo il quartiere con un anziano signore. Questo Signor Vicino aveva modi burberi e scontrosi. Salutava di rado ma non perdeva occasione di rimproverare al vicinato ogni minima mancanza: una risata un po’ troppo fragorosa o l’auto parcheggiata impropriamente in cortile per due minuti.
La mattina, quando lo incontravo, lo salutavo timidamente, accelerando il passo per evitare di cadere nella sua rete di lamentele. Quando ahimè ci inciampavo, cercavo col sorriso di minimizzare quello che per lui era l’ennesimo attentato all’ordine cosmico.
Forse per questo, quando per qualche mese non lo vidi più, non me ne preoccupai più di tanto. Anzi, non me ne accorsi proprio! Finché una vicina non mi aggiornò sui fatti. Attenzione! Perché fu proprio in questa occasione, e bastò una frazione di secondo, che il Signor Vicino cambiò. Si trasformò completamente, davanti ai miei occhi, in un battibaleno.
LA TRASFORMAZIONE DEL SIGNOR VICINO
Tutto cominciò con una chiacchierata con la mia condomina, la Signora Zeta. Finito di parlare di caldo e pandemia, la Signora Zeta mi confidò: “Eh, il Signor Vicino… Ah, non l’hai saputo? L’hanno trasferito in una casa di riposo perché la sua demenza ormai era in stato troppo avanzato”.
“Ah, il Signor Vicino soffre di demenza?” chiesi. “Sì, eh… ma da qualche anno ormai”.
Ed ecco che in un attimo il Signor Vicino, da burbero e scortese, si trasformò in un anziano e confuso signore, perso a cercare i propri ricordi, che tentava alla bell’e meglio di scendere a patti con la vita.
Interessante con che rapidità le persone possano cambiare, non trovi?
“Beh” potrai dire tu “basta sapere come stanno le cose e si pensa e ci si comporta di conseguenza”.
Io ti rispondo: “Basta pensare e ci si comporta di conseguenza”.
Pensando che il Signor Vicino altro non fosse che un anziano signore lamentoso e amareggiato dalla vita, per mesi non feci altro che cercare di evitarlo. Pensandolo, invece, vittima della demenza ne provai compassione e quando ebbi occasione di rivederlo non mi tirai indietro. Non si ricordava più chi fossi, così mi presentai addirittura come “la ex vicina italiana rumorosa” e presi a chiacchierare vivacemente con lui, seguendo il gomitolo intricato dei suoi ragionamenti.
QUANDO LE IDEE CAMBIANO, CAMBIANO ANCHE LE PERSONE
Una volta venni a conoscenza di una tecnica per gestire la rabbia nei confronti di altre persone. Provala anche tu! Pensa ad una persona che di recente ti ha fatto perdere le staffe. Ce l’hai in mente? Bene. Adesso, semplicemente, chiediti: “Se io avessi ancora poco tempo da vivere, me ne importerebbe davvero di ciò che ha detto/pensato/fatto questa persona?”. Forse ancora più illuminante è la seguente domanda “Se questa persona avesse ancora poco tempo da vivere, mi importerebbe davvero di quello che ha detto/pensato/fatto?”.
Sono curiosa: come hai reagito a queste domande? Nella maggior parte dei casi, infatti, le persone rispondono con un sorriso “no” e “no”. E la rabbia come per magia svanisce, lasciando il posto a sentimenti di compassione e accettazione.
Ma non è magia! È un semplice malinteso. Spesso si crede che siano i fatti a determinare i nostri comportamenti. Non è così. Sono i nostri pensieri! O meglio, è il credere che essi corrispondano alla realtà a definire il nostro agire. Infatti, se ci pensi, le domande di cui sopra sono formulate in via ipotetica, non sono circostanze reali. Eppure, il solo pensarle e per un attimo crederle vere regala sensazioni ben diverse dalla rabbia.
CHI È VERAMENTE IL SIGNOR VICINO?
Il Signor Vicino non è né un uomo burbero né un anziano bisognoso di comprensione. O forse è tutto ciò. Forse, anzi sicuramente, è molto altro ancora. Il punto è: io non conosco bene il Signor Vicino. Ci incontravamo per strada, nulla più. Non so quasi niente della sua vita, del suo matrimonio, di com’era come marito, padre, lavoratore.
Conosco però e molto bene il Signor Vicino, quello che vive nella mia testa. Entrambi, quello scontroso di prima e quello confuso di poi.
Cosa voglio dire con tutto ciò?

Che esistono le persone ed esiste ciò che pensiamo sulle persone, il colore che le attribuiamo, l´idea che ce ne facciamo. Ed è da questa idea che dipendono i nostri umori nei loro confronti. Una persona appare ai nostri occhi simpatica, affidabile, scontrosa o petulante a seconda dell´idea che abbiamo su di lei.
E questo vale non solo per un Signor Vicino qualunque, bensì anche per le persone a noi più care, quelle che crediamo di conoscere come le nostre tasche. Tant’è che se queste cambiano, ma noi non ce ne accorgiamo, crediamo che siano rimaste uguali a se stesse.
E a volte capita anche di aggrapparci ad un’idea di noi, pensiamo di essere così o colà e ci crediamo così tanto che riesce difficile pensarci in maniera diversa. E per questo, a volte, non cambiamo mai. (Se ti ritrovi in queste ultime righe, leggi il mio articolo scritto per 3 Principi Italia “Preferisci avere ragione o essere felice?”)
Quindi sì, le persone cambiano. Se cambia l’idea, cambiano le persone. E questo può avvenire in una battibaleno, il tempo di avere un nuovo pensiero.
E’ capitato anche a te di assistere alla trasformazione istantanea di una persona? Raccontalo qui sotto lasciando un commento!
Alla prossima!
Anna
Articolo illuminante. C’è tanto parlare nella mia testa. Creo scenari, invento risposte. Nella mia testa il Signor Vicino mi giudica, si arrabbia con me, dice che ho sbagliato. Faccio tanta fatica quando sto ad ascoltarlo. Non sempre me ne accorgo, ma me ne accorgo sempre più spesso. E quando me ne accorgo il mondo cambia completamente, si trasforma ed io con esso. Grazie!
Cara Agnese,
leggendoti mi è venuta in mente questa riflessione: comprendere che “basta pensare e ci si comporta di conseguenza” e un pò come aver carpito il segreto della pozione magica per trasformare il mondo. Non trovi anche tu?
Un abbraccio!