Che tu sia una mamma, single, o casalinga. Che tu abbia troppo o poco lavoro. Che tu sia un manager, un dipendente o alla ricerca di lavoro, questo messaggio è proprio per te. Per te che sei bloccato in una situazione e non sai ancora cosa fare.
All’inizio di febbraio ero bloccata. Hai presente quei momenti della vita in cui ti senti in uno stallo? Ecco io ero proprio lì.
Volevo uscire da quello stallo, e nonostante le mie resistenze agli obiettivi, il mio pensare bloccato, ho deciso che era necessario fare qualcosa, probabilmente era necessario che io mi focalizzassi su qualcosa, un’orizzonte, un progetto, un obiettivo.

Darmi un obiettivo è una delle cose che detesto di più, perché nella mia testa lo vivo come qualcosa di innaturale e ho sempre pensato che gli obiettivi mi tolgono la libertà. Ma stare fermi in un punto non è anche questo mancanza di libertà?
Fare che cosa?
Davanti a me avevo una serie di progetti che avrei voluto portare avanti, e il mio pensiero su quale progetto avrei voluto concentrare la mia attenzione era diventato l’ennesimo blocco. Il mio pensiero indeciso sui progetti rafforzava lo stallo in cui mi trovavo.
Non è una questione di forza di volontà
Spesso mi hanno fatto notare che nella mia vita ho avuto tanta forza di volontà, eppure, in questa occasione, a poco mi è servita. Più mi impegnavo e sforzavo meno uscivo dallo stallo.
Ad un certo punto ho preso una decisione. Seppur titubante, indecisa, dubbiosa, ho guardato i miei progetti e spinta dalla mia coach ne ho scelto uno, uno che sentivo un pochino più vicino a me in quel momento.
Avevo bisogno di un progetto e di uno scopo (parola che mi suona già meglio di obiettivo): dare una prima forma ai racconti e alle storie che ho vissuto con mia madre. Mi sono data una scadenza ed infine mi sono creata una routine che avrei seguito indipendentemente dal mio stato emotivo, fisico e mentale. Potrebbe sembrare forza di volontà, in realtà è stata semplicemente una scelta sensata, basata su quello che sentivo saggio in quel momento.
La routine funzionava così: ogni mattina la sveglia suonava alle 6:00, ed io mi alzavo prima del secondo avviso di sveglia, cioè entro 8 minuti, aprivo la finestra, accendevo il gas sotto il bollitore, il pc, facevo la doccia, mi vestivo e truccavo come se dovessi uscire. Intanto il bollitore sta fischiando, mettevo il filtro del the verde nella tazza, versando poi l’acqua calda. Pronta per timbrare il cartellino, invio un messaggio whatsapp al mio compagno, che avevo precedentemente avvisato di questa mia nuova routine, un’ amorevole buongiorno a lui e poi il cellulare non esisteva più.
Traslocando nello studio con la tazza di the verde, davanti al pc e la porta della stanza chiusa sono entrata nel mio spazio. Davanti al pc nessuna carta, nessun quaderno, nulla, solo io, la tastiera, il monitor, una sveglia.
Per la maggior parte delle mattine mi ritrovo con il vuoto assoluto: “e adesso cosa scrivo? non mi ricordo più nulla di mia madre.” Rimango con le mani sulla tastiera, davanti al monitor del pc, non mi muovo di un passo. La porta è chiusa. Almeno fino alle 8:00 starò qui.
Dopo due settimane, con largo anticipo sulla scadenza che mi ero data, mi sono resa conto di aver quasi raggiunto il mio obiettivo, il mio scopo. Un nuovo pensiero avanza dentro di me, una nuova possibilità per uscire dallo stallo diventa chiara dentro di me.
A volte basta solo provare
A volte le persone credono di essere vittime o intrappolate in qualcosa. E a volte a me sembra che alcune persone, in cui mi includo, si attaccano con tutte le forze ai due estremi: non fare nulla oppure fare qualcosa a tutti i costi. Secondo me, sono vere tutte e due e sono false tutte e due. Dipende dal modo in cui ti relazioni al fare una cosa o l’altra e indipendentemente da quale scegli per X motivi, quello che conta è vedere che la scelta ti stia realmente portando da qualche parte, e se non stai andando da nessuna parte allora sei ancora in stallo.
Non sempre avrai subito le idee chiare su cosa fare
A volte per quanto ci sembri immobile la situazione, il momento in cui viviamo la staticità o di “oh mio dio devo fare qualcosa a tutti i costi” non lo è mai. E nel mio caso scrivendo delle esperienze di mia mamma, mi ha portato a vedere il movimento della vita, che come nella natura si riflette anche in me come essere umano. E allora mi viene una parola che spesso usa la mia coach e amica Chiara: connessione.
Connettersi alla propria saggezza. Connettersi al momento. Connettersi alle persone. Senza ricette precostituite ma predisponendosi in direzione di quello in cui vogliamo connetterci attraverso il pensiero e rispondendo a ciò che emerge.
Sapendo che, a volte la cosa migliore da fare sarà proprio non fare nulla, a volte sarà agire, a volte provare a fare qualcosa che ci sembra sensato per quello che stiamo vivendo esattamente in questo momento.
Le persone dovrebbero darsi più opzioni di scelta. Che ne dici di condividere questo articolo per dare a tutti più possibilità?
Buona vita, Agnese
Come un fulmine a ciel sereno…
Così sei entrata nella mia vita e così in tanti momenti difficili arrivi…
Con saggezza e semplicità proprio come piace a me!
Grazie Agnese!
Grazie a te Veronica. Mai tempesta fu più benedetta. A presto.
Ciao Agnese, non potevi spiegare meglio la differenza che esiste tra la “fissità” dell’indecisione e il “movimento” dell’azione.
La fissità perenne forse ricorda la morte, l’azione invece richiama prepotentemente la vita, il suo continuo fluire di infiniti cambiamenti, la sua incessante e magica trasformazione senza fine.
Noi dobbiamo solo prendere ispirazione dalla vita, solo questo.
E tu, Agnese, devo dire che l’hai resa molto bene la tua ispirazione.
Sono felice per i tuoi obiettivi … e ti dedico sinceri complimenti.
Mi sento onorato di conoscerti.
Continua così, un grande abbraccio, Mik
Caro Michele hai colto una parte dell’immobilità che a me tocca particolarmente: la morte. Quante volte siamo colpiti anche dalla frustrazione del blocco stesso? Mi viene da ricordare Sydney Banks e queste sue parole: “Se la sola cosa che imparassero le persone fosse il non temere la loro esperienza, questo da solo cambierebbe il mondo.”
Grazie a tuo tempo e soprattutto alla tua amicizia. A presto.
Bellissimo Agnese,mentre leggevo ero lì con te a vivere quei tuoi momenti ed ho sentito veramente il cambiamento…è stato fantastico
Che cosa meravigliosa Sabrina. Grazie e non vedo l’ora di leggere il tuo articolo su questo blog. A presto.
Bellissimo Agnese. E’ proprio così per tutti noi. Grazie per la semplice naturalezza con cui l’hai descritto. Mi ci sono immedesimata in una cosa che mi coinvolge in questo momento della mia vita, e nonostante non sappia ancora cosa sia la cosa giusta da fare, mi è venuto in mente un passo che farò proprio ora. A presto!
Bene Chiara, sono felice che queste parole sono state fonte d’ispirazione di un passo. Grazie per averlo condiviso. A presto.
…con semplicità hai raccontato di te, facendomi sentire al tuo fianco… Grazie Agnese.
Ho imparato con l’esperienza che non c’è distanza quando vuoi vicina una persona. La senti nel cuore e lei c’è. Grazie Daniela.
con la consapevolezza dei Tre Principi ora anch’io resto ferma…e tu Agnese Mautone amica mia sai benissimo che prima non era così…accetto il flusso della vita e preferisco essere acqua che scorre piuttosto che pietra che prima o poi si scretola
Sei acqua limpida, che fluisce naturalmente, che si ferma tra le pieghe della roccia, che evapora e poi torna a piovere. Continua a essere ciò che sei, spontaneamente amica mia. Grazie per il tuo commento.
Grazie Agnese per queste bellissime parole che sento profondamente vere.
Mi viene in mente quel detto che io dico sempre quando sono in stallo o “ferma”… “Le pere cadono dall’ albero quando sono mature”
È bello il modo con cui hai descritto tanta bellezza della Vita.
Grazie
Grazie a te Marzia per aver scritto questo detto. Sai che proprio ieri l’ho usato con un’amica? Abbiamo diversi modi per comprendere qual è il momento di agire, quale quello di aspettare, oppure provare. Non è meraviglioso sapere che funzioniamo tutti allo stesso modo?
Bello Agnese, stavo rileggendo il tuo articolo e mi ritrovo in questo momento di ascolto-azione che a volte disorienta ma che quando ci permettiamo di vivere ci conduce fuori anche dalle situazioni più intricate, almeno nella nostra testa.
Annalisa sono felice e grata che quest’articolo ti sia d’ispirazione. Rimani nel tuo ascoltoAzione e il prossimo passo ti sarà rivelato.
Sei sempre fonte di grande ispirazione….grazie per le tue perle di saggezza…
Ti abbraccio forte
Roby