L’estate non è certo uno dei miei periodi preferiti. Non si tratta di una questione climatica, anzi, sopporto con una certa eleganza il caldo e adoro vedere così tanta luce in una sola giornata. E poi le gite in montagna, l’odore dolce che si sente ovunque e il senso di relax e svago che spazia dalla città ai luoghi di villeggiatura.
Ricordo che quando ero giovane, già dal mese di Maggio l’adrenalina cominciava a salire e arrivava al suo culmine al termine di tutti gli impegni scolastici e universitari. Allora partivano i progetti di divertimento che avevo avuto in testa per tutto l’inverno.
Tuttavia, la mia percezione dell’estate è iniziata a cambiare senza neanche che ne avessi coscienza, quando i miei figli hanno iniziato ad andare a scuola. Sotto i loro sei anni, andare in vacanza, l’esplorazione di nuovi ambienti e nuove dimensioni familiari mi piaceva e la vivevo proprio bene.
Ma da quando il ritmo della scuola è entrato nella nostra famiglia, l’estate ha iniziato a rappresentare per me un vuoto inorganizzato, totalmente fuori controllo e lungo ben tre mesi.
Il loro modo di vivere l’estate era lo stesso che sperimentavo io, un tempo:
completa assenza di regole e impegni. Nessuna routine quotidiana. Crollo totale di organizzazione. Assenza di proiezione. Solo ozio, videogame annienta neuroni e amici.
Per quasi otto anni, ho vissuto da Maggio a Settembre in apnea, contando i giorni e i minuti per poter ripartire con l’anno scolastico.
Ma quest’anno è avvenuto il miracolo. Non so cosa sia successo esattamente ma prima di partire dietro a tutto il mio tormento, mi sono messa in ascolto di cosa sarebbe stato interessante sperimentare quest’anno per me e i ragazzi.
Ascolta che ti ascolta è venuto fuori che mio figlio minore avrebbe avuto piacere di andare ai campi estivi organizzati dalla società di Rugby della nostra città. All’inizio l’ho trovata un’idea bizzarra e fuori luogo. E’ abbastanza grande per guardarsi da solo, andare in giro in bicicletta, e farsi da mangiare. Ma per una volta sono stata in silenzio, ho acconsentito e ho fatto l’iscrizione per tre settimane.
Mio figlio maggiore, finiti gli esami di terza media e passato qualche giorno in uno stato di entusiasmo ingestibile in cui io e mio marito ci chiedevamo se fosse saggio mandarlo in giro da solo, ha deciso di dare una mano come animatore agli stessi centri estivi del fratello, con grande gioia degli organizzatori!
Visto che siamo al termine di giugno e queste prime tre settimane sono volate, ho fatto il primo bilancio da cui è venuto fuori che sono state le settimane migliori registrate nella scala di gradimento degli ultimi dieci anni!
I ragazzi riottosi, si sono trasformati in persone pronte, volenterose e impegnate. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Riflettendo su questa storia, senza voler trarre per forza delle conclusioni, vorrei ricordare a me stessa queste 4 idee verso cui puntare il mio sguardo ogni volta mi sento talmente tanto confusa da non saper che pesci prendere.
[dt_list style=”1″ bullet_position=”middle” dividers=”true”][dt_list_item image=””]Prima di iniziare a tormentarti su qualcosa, se ascolti con mente sgombra e mettendo da parte l’ampia gamma di pregiudizi, potrebbe arrivarti una soluzione per renderti più piacevole il viaggio.[/dt_list_item]
[dt_list_item image=””]Nonostante si siano registrate circostanze favorevoli e il clima familiare è migliore rispetto agli anni passati non è quello il punto né la soluzione. Stiamo sperimentando un buon clima familiare solo perché la nostra percezione di queste settimane d’inizio estate è calma e rilassata. Forse le avremmo sperimentate comunque o forse avremmo avuto altre idee per stare ancora meglio. E’ sempre il pensiero che crea la nostra realtà, e mai il contrario.[/dt_list_item]
[dt_list_item image=””]Un nuovo inizio è sempre possibile. Anche se sembra che tutto sia fuori controllo, che non esista più una regola condivisa e che la casa sembri più un porto di mare.[/dt_list_item]
[dt_list_item image=””]Se senti del dubbio o del malumore, prima di prendere una decisione, aspetta che torni di nuovo il sereno e le buone sensazioni.[/dt_list_item]
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In definitiva, al termine di questo racconto e di questa giornata, una conclusione a dire il vero mi è apparsa limpida e chiara come fosse l’aurora: non c’è niente da fare di più importante e necessario che stare bene.
Buona estate,
Simona
Un grazie a te che con le tue saggie parole mi fai riemergere e davvero sei la mia ispirazione, sei fantastica …..e ora mettero’ in pratica i tuoi suggerimenti per poter passare anche io una buona estate con i miei quattro!
Grazie a te Manu!
Mitica Simona, leggere le tue parole spesso mi aiuta a riportare l’attenzione su di me, sul qui ed ora e non sulle mie apettative che a volte generano apprensione o stress. Ed è necessario e fondamentale, invece, trovare sempre le energie necessarie per stare bene. Grazie
Antonella
Ciao Anto e grazie per queste belle parole di incoraggiamento! Sei sempre la Benvenuta!