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Benvenuto alla nuova rubrica TRA LE RIGHE
Oggi parliamo della differenza tra l’Azione del Pensare e il Contenuto del Pensiero.
Michael Neill in “La rivoluzione Inside-out” scrive:
Quello che Syd Banks vide quando ebbe la sua esperienza di illuminazione fu che noi tutti viviamo in un mondo di pensiero. Non un mondo influenzato dal pensiero, nel quale o pensieri positivi sono più efficaci di quelli negativi e ci danno un vantaggio competitivo nel mercato, ma un mondo che è letteralmente creato dal pensiero.
E nel momento in cui smettiamo di litigare con noi stessi e con gli altri a proposito del contenuto dei nostri pensieri, e spostiamo la nostra attenzione sul fatto miracoloso che noi pensiamo, tutti i dettagli della vita iniziano ad andare a posto da soli.
George Pransk y ne Il manuale delle relazioni scrive:
Non c’è nulla nella tua esperienza che prima non sia passato attraverso i tuoi pensieri.
Mentre Chantal Burns in Istant Motivation che sarà presto tradotto e pubblicato in Italiano schematizza le diverse caratteristiche del Pensare e del Contenuto del Pensiero in questo modo:
Principio Pensiero | Contenuto del Pensiero |
Il potere di pensare | A cosa stiamo pensando |
Energia senza forma | La creazione o le forme del Pensiero |
Costante e immutevole | Cambia naturalmente |
Impersonale, universale, neutro | Personale, individualizzato |
Intero, indivisibile | Un infinito numero di pensieri singoli fluisce attraverso di noi. |
Puro potenziale di creare qualsiasi contenuto del pensiero | Una varietà di contenuti del pensiero che noi descriviamo come: idee, concetti, opinioni, credenze, giudizi, ragioni, giustificazioni. |
Ci concentriamo moltissimo sul contenuto dei nostri e degli altrui pensieri, ma raramente ci rendiamo conto di ciò che è ancora più significativo e cioè che quello che viviamo (sentiamo/percepiamo) è solo e sempre il nostro pensiero sulla realtà. Pensare è il solo modo che abbiamo per entrare in contatto con la realtà.
Per usare le parole di Michael Neill:
Semplicemente non ci è possibile sperimentare il mondo esterno in un altro modo. Non ci è possibile vedere, sentire, avere delle sensazioni senza che i nostri sensi siano informati dal pensiero, e non abbiano nemmeno modo di verificare se i nostri pensieri ci stiano comunicando qualcosa che sta realmente accadendo o al contrario stiano semplicemente proiettando dati errati che poi noi interpretiamo come reali. È per questo che un attimo siamo certi che tutto andrà per il meglio, e l’attimo dopo siamo ugualmente certi del contrario, senza che nel mondo esterno sia cambiato niente.
Che sensazione provi nel realizzare che senti sempre e solo il tuo pensiero sul mondo e non il mondo esterno?
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