Un mondo migliore è il sogno che ha ispirato, guidato ed alimentato i pensieri e le gesta di ogni grande leader di qualsiasi epoca. È la visione di chi lavora nel sociale, del ricercatore, del manifestante, dell’imprenditore illuminato. È ciò che ognuno di noi desidera per sé, per le persone che ama e per chi verrà dopo di lui.
Se pensiamo ad un mondo migliore, ci vengono alla mente immagini di un mondo senza fame, guerra, violenza, inquinamento, discriminazione, persecuzione, intolleranza, stress. Pensiamo ad un mondo più sicuro, pacifico, prospero, bello e pieno di infinite altre possibilità.
La chiave perché ciò possa avvenire è una sola: l’essere umano deve imparare a vivere libero dalla paura. Ripeto, non senza paura, ma libero dalla paura.
Un mondo spaventoso
Nella nostra società, la paura è la costante. Possiamo chiamarla stress, preoccupazione, insicurezza, ansia, ma si tratta sempre della stessa emozione, camuffata in una gamma infinita di espressioni differenti.
Abbiamo paura di morire, di ammalarci, di rimanere da soli, di non essere all’altezza, di non avere abbastanza, di essere rifiutati, di fallire, di non raggiungere i nostri obiettivi. Siamo spaventati dall’ignoto, dal diverso, dall’imprevisto.
Rimaniamo svegli la notte temendo per il nostro futuro, per quello dei nostri figli e delle persone care.
Siamo preoccupati per il mutuo da pagare, per la situazione economica e sociale, per l’inquinamento, per le catastrofi climatiche, per l’eventuale uscita della Grecia dall’euro, per i migranti che cercano di entrare nel nostro paese e i terroristi che cercano di ucciderci.
Abbiamo paura della criminalità, di dire la cosa sbagliata, di invecchiare, di essere traditi, di perdere qualcuno che amiamo, di rimanere senza lavoro.
Come se tutto questo non bastasse, ci sono persone che alimentano questo clima di paura. Alcuni pubblicitari, per convincerci ad acquistare nuovi prodotti; alcuni giornalisti, per vendere più giornali o tenerci incollati al telegiornale; alcuni politici, per scrivere discorsi e programmi progettati per ottenere i nostri voti.
Hanno capito come funziona. Sanno che la paura spegne la razionalità, limita le nostre scelte e manipola le nostre azioni. Ma non sono da biasimare, perché anche loro sono sulla stessa barca.
Vivere nella paura
Quando non comprendiamo la natura e la funzione della paura, ne siamo immobilizzati. Diventiamo incapaci di perseguire i nostri sogni più autentici, di rischiare, di esprimere chi siamo e di vivere liberamente la vita che amiamo.
Iniziamo a reagire, piuttosto che rispondere, a ciò che ci circonda, perché quando siamo spaventati la nostra lucidità e chiarezza mentale vengono meno. Non a caso si dice “essere accecati dalla paura”.
A lungo andare i nostri dubbi, preoccupazioni, timori ed ossessioni diventano il rumore di fondo della nostra mente ed iniziamo a vivere in uno stato di stress, agitazione e tensione costanti.
Ma non deve necessariamente essere così. In ogni momento possiamo risvegliarci a una vita che trascende la paura.
La droga della paura
Il primo passo per liberarci dalla paura è riconoscerne la natura e la funzione, senza attribuirle un valore e un significato che non ha.
Molte persone credono che la paura sia normale, necessaria e auspicabile. A volte la confondiamo persino con un segno di maturità, responsabilità e amore. (Infatti, pensiamo, “il fatto che mi preoccupi per le persone a me vicine significa che le amo davvero.”)
Altre persone trascorrono parecchio tempo preoccupandosi, perché credono che questo in qualche modo le protegga o tuteli da ciò che temono. Pensano che se si preoccupano abbastanza, o se “rimagono aggiornate a ciò che di brutto accade nel mondo” rimanendo incollati al telegiornale, saranno in grado di gestire al meglio le situazioni indesiderate qualora queste si presentino. O perlomeno, non ne saranno colti alla sprovvista.
In altre parole, ricercano la sicurezza nella paura.
Ma più crediamo che la paura ci tenga al sicuro, più ne diventiamo dipendenti; più la preoccupazione, lo stress, la tensione diventano pervasivi, presenti e “la costante normale” nella nostra vita.
Comprendere la vera funzione della paura
La via d’uscita comincia comprendendo la natura di questa emozione. La paura è semplicemente un segnale, una sensazione che ci allerta che qualcosa richiede la nostra attenzione.
In particolare, può segnalarci che:
- c’è un pericolo nel mondo esterno che minaccia il nostro benessere o sopravvivenza, e che richiede una nostra azione per essere evitato; oppure
- ci stiamo allontanando dalla nostra saggezza innata e chiarezza mentale, e siamo finiti in un pensiero insano e distorto riguardo a noi stessi, al mondo che ci circonda o al nostro futuro.
In entrambi i casi, le sensazioni che interpretiamo come paura sono un perfetto sistema di guida progettato per mantenerci sulla strada del benessere, della salute, della felicità e della saggezza. Il loro unico scopo è risvegliare la nostra consapevolezza, ricordandoci di quietarci e diventare più consapevoli di cosa sta davvero accadendo, all’esterno oppure dentro di noi. Quando lo facciamo possiamo ascoltare voce della nostra intelligenza più profonda, che ci dice quali pensieri prendere in considerazione, quali ignorare ed eventualmente quali azioni intraprendere per ritornare al benessere e alla pace mentale.
Allacciare la cintura di sicurezza
Un modo utile di pensare alla paura è come un meccanismo di segnalazione di allacciamento della cintura di sicurezza. Ormai in tutte le automobili recenti, quando avviamo il motore senza allacciare la cintura, si accende un segnale acustico insistente. Il suo scopo è quello di renderci più consapevoli ottenendo la nostra attenzione. Ma una volta inserita la cintura, il segnale si arresta, perché non è più necessario. Al contrario sarebbe solo una fonte di fastidio e distrazione.
Allo stesso modo, la paura è un sistema di segnalazione che si accende quando qualcosa nel mondo esterno richiede un’azione da parte nostra oppure, molto più frequentemente, quando il nostro pensiero è distorto. In alcuni casi ci segnala necessità di riflettere o di agire su una questione lavorativa, sentimentale, finanziaria o una minaccia di pericolo imminente. Molto più spesso è un segnale che ci allerta che il nostro pensiero è andato fuori strada, che stiamo mantenendo nella testa pensieri che ci spaventano o terrorizzano, e che niente dobbiamo fare se non lasciarli andare.
Nella continuazione di questo articolo vedremo perché essenziale sapere come distinguere tra queste due forme di paura se vogliamo prosperare nella vita e nelle nostre relazioni personali, e creare un mondo migliore vivendo liberi dalla paura.
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