“Alcune coppie si ritrovano a litigare e non hanno idea di come sia iniziato il litigio. Altre vedono che le loro sensazioni insicure o di difesa le portano a una discussione. Altre ancora vedono che pensieri di disaccordo le tentano a sentirsi male e a discutere”.
Quante volte vi siete ritrovati anche voi con il vostro partner in almeno in una di queste circostanze? Potrei dire senza essere un’indovina: molto spesso. Almeno per me, giovane ragazza che da poco ha iniziato a percorrere la strada della vita al fianco del suo compagno, è senz’altro così.
Secondo George Pransky, autore de Il manuale delle relazioni, durante una discussione, prima vi accorgerete che cosa sta accadendo, più opportunità avrete di evitare un risultato negativo. “Tutte le coppie hanno occasionali pensieri di disaccordo ma non è mai necessario che questi pensieri portino a parole aspre. Il segreto è nel comprendere come il pensiero si manifesti nel comportamento. Una coppia con una profonda comprensione potrebbe avere un infinito numero di punti di vista differenti senza alcun conflitto interpersonale”.
È forse questo il più grande insegnamento che è arrivato alla mia relazione di coppia dai Tre Principi: dare valore alla comprensione e all’ascolto delle parole, del vissuto e delle idee dell’altro.
Prima di uscire di casa, nutrivo una salda tranquillità interiore. A chi mi chiedeva se non fossi preoccupata della mia imminente convivenza, dicevo: certo che no, stiamo bene assieme ora, sarà uguale anche dopo.
Di fatto non mi ero sbagliata: dopo un anno stiamo ancora meglio di prima, grazie soprattutto alla comprensione della personalità, dei bisogni e dei pensieri dell’altro.
Vivere assieme porta inevitabilmente a confrontarsi ogni giorno su ogni cosa. Convivere è fondere i desideri, gli obiettivi, le aspettative con chi ci sta accanto. È condividere le gioie, i problemi, i pensieri, le preoccupazioni. È far coesistere stili di vita, ritmi, abitudini a cui ognuno è abituato e a cui ognuno è molto legato. E questo certo, costa sacrificio e pazienza. Ma se ci si riesce, ascoltando la propria saggezza interiore, condividere la propria vita con un’altra persona è un’esperienza fantastica.
Ti faccio un esempio.
Venendo da una grande famiglia “tradizionalista” i due pasti principali della giornata erano per noi punto di riferimento irrinunciabile. Allo scoccare categorico delle 13 e delle 20 tutti e cinque eravamo sempre con i piedi sotto il tavolo. Si spegneva la televisione, si parlava per ore, ognuno raccontava qualche aneddoto avvenuto nella giornata. Nessuno si alzava dalla sedia finché gli argomenti non erano esauriti.
La mia realtà era questa. Non poteva esisterne un’altra. Pranzo e cena dovevano essere così. Adoravo che fosse così.
La prima volta che questo non è avvenuto nella mia nuova casa mi sono sentita un po’ persa, spaesata. Cenare in pochi minuti, guardando in silenzio il telegiornale e poi alzarsi non era proprio ciò che a cui ero abituata. Ho provato un senso di tristezza.
La seconda invece ho sentito crescere dentro di me un senso di ansia, che poi si è tramutato in rabbia. Perché non vuole cenare in tranquillità? Perché dobbiamo guardare la televisione a tavola? Forse non gli piace parlare con me, forse non si trova bene con me.
Iniziamo a discutere. “Ma perché dici cose del genere? Io non ho fatto niente! Non è successo niente. Non capisco perché devi arrabbiarti”.
Le rispettive difese personali si alzano come un muro e si inizia a litigare, non centrando però mai il punto della questione.
E il punto il più delle volte è che la soluzione più semplice è lì davanti a noi ma ci rifiutiamo di considerarla solo perché ci rifiutiamo di comprenderla.
Per il mio fidanzato era quello il modo di cenare, quello ciò a cui era stato abituato. Non era un segnale di un rifiuto nei miei confronti. Era solo la Sua normalità. Io però ero troppo occupata ad ascoltare i miei pensieri per potermene rendere conto, troppo sorda per ascoltare un punto di vista diverso dal mio. Ci siamo chiariti.
Da quel giorno, mentre ceniamo assieme, la tv resta accesa sul telegiornale a volume medio, così possiamo vedere le notizie ma contemporaneamente riusciamo a raccontarci la nostra giornata.
Ascoltandoci e comprendendoci, una volta che i pensieri si sono calmati, siamo riusciti a trovare un compromesso che riuscisse a soddisfare i bisogni di entrambi.
E così abbiamo fatto un altro piccolo passo avanti nella nostra vita di coppia, grazie ad una maggiore comprensione dei Tre Principi e di come essi creano la nostra esperienza di realtà.
Giulia Rossi
Giornalista
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