Di intuizioni grazie ai 3 Principi ne ho avute tante. Tutte hanno reso la mia vita più semplice e più fluida. Una di queste però è diventata il mio imperativo categorico: fare (ma potrei dire anche pensare, comprare, mangiare, dire o leggere) ciò che mi dà gioia.
Ciò che mi dà gioia è ciò che mi fa stare bene, è ciò che nell’essere fatto non incontra resistenza bensì presenza a se stessi. Ciò che sento e ‘la cosa migliore per me, non da qui a domani, un mese o un anno, ma nel qui ed ora.

Devo ammettere di aver avuto sulle prime difficoltà a fidarmi di me stessa! Molti erano i pensieri che mi ronzavano per la testa: devo studiare altrimenti non passerò gli esami, devo riposare altrimenti non riuscirò a studiare come si deve e non passerò gli esami, devo andare in banca, devo essere felice per il bene delle mie relazioni, portare l’auto dal meccanico eccetera eccetera.
Per lo più confondevo la gioia e il benessere con la felicità. La felicità è la carota dietro alla quale è costretto ad arrancare l’asino, che mai la raggiunge. La carota è infatti legata, ahimè, con una canna alla sua schiena e gli penzola sempre davanti al naso. La felicità è una corsa verso qualcosa fuori di noi. Cercare la felicità implica una corsa continua. Stare davvero bene è un’altra cosa. Il benessere è insito nella nostra natura, è contemplazione, è ESSERE.
Vi è mai capitato di farvi un bel pianto perché vinti da tristezza e delusione e sentirvi poi meglio? Se sì, allora sapete di cosa sto parlando.
Sappiamo sempre ciò che è giusto per noi in ogni momento. Poi arrivano i sensi di colpa, la paura, l’eccitazione, le abitudini e non ci ascoltiamo. Ci facciamo prendere da ciò che pensiamo sia giusto e trascuriamo quello che invece sentiamo essere giusto, quel che sentiamo darci gioia, benessere e pace.

Col tempo ho affinato le mie capacità, sono diventata sempre più brava a dare meno peso ai pensieri e a riconoscere ed ascoltare quello che nel mio intimo sapevo essere la cosa giusta. Ho fatto molta meno fatica, ne ho guadagnato in concentrazione ed efficienza, in tranquillità d’animo e autenticità. Così mi sono ritrovata a studiare diritto di famiglia alle undici di sera e a guardare la televisione per un pomeriggio intero, ad andare in banca nell’ora di punta e ad invitare a cena il mio uomo pur non avendo nulla da dire. L’auto no, non l’ho ancora portata dal meccanico. Si vede la cosa ancora non mi dà gioia!
Questa settimana chiediti cosa ti darebbe gioia fare (o pensare, comprare, mangiare, dire o leggere). Non farti troppe pressioni, chieditelo e stai in ascolto. Se poi darai retta ai tuoi pensieri o a quelli delle altre persone, non importa. Per adesso chieditelo e basta. Poi raccontami come è andata, lasciando un tuo commento al post!
Augurandovi molta gioia,
Anna
Enjoy your way
Stupendo Anna. Stupendo!
Ciao Chiara, mi fa piacere sapere che questo post ti ha dato gioia!
Fantastico!!!
Ci proverò…❣️
Cara Anna, mi viene da rispondere al tuo “ci proverò” raccontando quello che succede a me: sento sempre e so sempre molto chiaramente quel che mi dà gioia…A volte però credo più alle abitudini, alle convenzioni, a quello che mi ero prefissata di fare qualche ora prima. Ed è qui che… Beh, è qui che io casco. Sperimentare gioia e benessere, ascoltarsi alla fine non sono altro che una buona abitudine. Fammi sapere come è andata, se ti va!
Questo momento mi da profonda gioia. Proprio questo. E questo.
Grazie Anna, grazie davvero.
Ciao Agnese, hai proprio ragione. Ogni momento può regalarci gioia,se è intriso del nostro benessere!
Che bello Anna… mi ha fatto proprio bene leggere le tue parole. Grazie di cuore. È quello che farò ora: mi chiedo cosa mi darebbe gioia fare ora, senza pressione starò in ascolto….
Ciao Alessa, mi fa piacere che tu stia in ascolto di ciò che ti da gioia. Questi è davvero il primo passo per sperimentare benessere! Continua così e se ti va raccontaci cosa ti dà gioia fare!