Era una mattina come tante altre…la luce del sole filtrava attraverso i vetri della finestra, il cielo era terso e la rugiada ricopriva l’erba del prato, ma non mi sarei mai accorta di tutto ciò se la finestra non si fosse spalancata all’improvviso, facendo un gran rumore. La mia mente, infatti, era altrove, affannata alla ricerca delle risposte a queste due domande:- Quale sarà l’argomento del mio prossimo articolo?…Di cosa parlerò nei successivi?...Nel giro di una settimana avrei dovuto inviare una email al Team direttivo di Tre Principi Italia indicando quanti articoli avrei scritto nei successivi sei mesi. Quello che io desideravo era avere in mente, almeno a grandi linee, gli argomenti che avrei trattato prima di dare una risposta. Questa sarebbe ovviamente dipesa dal numero di idee avute.
Mi piaceva e mi piace veramente tanto scrivere per il blog, perché adoro la sua mission: far conoscere i Principi a quante più persone possibile. Penso, infatti, che la conoscenza di questi e quindi, in ultima analisi, la comprensione di come funzioniamo e creiamo la nostra realtà, possa rappresentare per chiunque una boccata d’aria fresca. È un po’ come dotarsi di un libretto delle istruzioni che ci permette di capire come funzioniamo e di navigare molto meglio tra gli alti e i bassi della vita, non sentendoci più in balia di questi.
Quello che ho sempre visto accadere nelle persone che accedono a questa comprensione è una maggiore capacità di esprimere e fare ciò che desiderano.
Mi piace poter pensare che ogni persona, grazie a questa comprensione, possa esprimere sempre più il suo pieno potenziale, i suoi talenti, la sua vera essenza, con libertà e leggerezza… possa insomma fiorire e splendere nel suo modo unico.
Mi piace pensare che si possa creare una società simile ai prati in primavera, pieni di tanti fiori dai colori, dalle forme e dai profumi più svariati in cui la bellezza e la libertà dell’uno non offusca quella dell’altro, anzi l’amplifica, creando uno spettacolo magnifico.

Nonostante tutto ciò, quelle due domande mi ronzavano nella testa da giorni senza avere una risposta. Non avevo la più pallida idea di cosa avrei scritto nel mio prossimo articolo o nei successivi. Il nulla. Tabula rasa. Così accadde anche nei giorni seguenti. Più io cercavo una risposta, più mi sentivo bloccata. Non solo, a volte, stile canto delle sirene, comparivano tutta una serie di pensieri che mi ricordavano come non mi potessi di certo definire un genio creativo, mettendo anche in discussione la mia capacità di scrivere qualcosa di senso compiuto.
I giorni continuavano a passare, la situazione non mutava, nonostante avessi sperato in un’intuizione dell’ultimo minuto.
Era nel frattempo arrivata la data di scadenza stabilita per inviare la email con la mia disponibilità a scrivere post per il blog. Optai per il minimo, un solo post.
Non avevo avuto nessuna intuizione in quei giorni, né mentre correvo, né mentre guidavo o facevo la spesa, solo una perenne sensazione di blocco con la quale mi alzavo la mattina e mi coricavo la sera.
Ormai l’email l’avevo inviata, eppure, seppur in secondo piano, quelle due domande ronzavano ancora nella mia testa.
UN’INTUIZIONE COS’È?
Mi dedicai a fare altro e ad un certo punto ecco comparire dal nulla nella mia testa una domanda scritta a caratteri cubitali: –Un’intuizione veramente cos’è? … È una nuova idea, del pensiero fresco-risposi tra me e me– e per emergere ha bisogno di spazio…spazio tra il nostro flusso di pensieri abituali e talvolta agitati. Il potere è nelle pause, direbbe qualcuno.
Penso sia un’esperienza comune il fatto che le migliori idee spuntino, a volte, un po’ come funghi, sotto la doccia o mentre guidiamo, cuciniamo, facciamo una passeggiata o siamo in vacanza. Tutto ciò accade perché in quei momenti ci prendiamo una pausa dai nostri pensieri abituali. Questi rallentano o scompaiono. Siamo immersi in ciò che stiamo facendo e un’ intuizione, cioè un nuovo pensiero, può emergere.
Nel mio caso tutto questo non era successo, perché avevo avuto quelle due domande scolpite nella testa per tutto il tempo.
In ogni momento, infatti, abbiamo a disposizione un infinito potenziale affinché un nuovo pensiero emerga, se non ci ancoriamo al nostro pensiero abituale
OLTRE IL PENSIERO ABITUALE…
A questo punto, ripensai a tutte le volte che non ero riuscita ad andare in vacanza da questo, anzi lo avevo stretto forte a me, ed avvertii una profonda stanchezza e la voglia di fare altro da quel momento in poi.
Non so se capiti anche a voi, ma sto parlando di tutte quelle volte che dobbiamo prendere una decisione che riteniamo cruciale per la nostra vita lavorativa, o dobbiamo trovare la soluzione ad un problema finanziario, o siamo preoccupati per i comportamenti controproducenti o la salute di un’altra persona…
A volte rimanevo e rimango lì, alla disperata ricerca di risposte e soluzioni o impaurita da quello che potrebbe accadere ad altri. Da quando conosco i Principi sicuramente questi pensieri hanno una minor durata ed intensità, ma a volte ci sono. In quei momenti è come se fossi uno di quei bei vascelli da collezione che si osservano all’interno delle bottiglie, sono, infatti, letteralmente imbottigliata nel mio stesso pensiero abituale.
Ludwig Wittgenstein dice:
“Un uomo rimarrà imprigionato in una stanza con la porta accostata e che si apre dall’interno fino a che non si renderà conto che dovrà tirare anziché spingere”.
È proprio quello che a volte mi accadeva e mi accade, rimango ingabbiata nei miei vecchi pensieri, invece di mollare la presa, mi aggrappo forte a loro, o visto che conosco i Principi, faccio finta o spero di mollare la presa, ma ad un volume più basso continuo a pensare…insomma tiro invece di spingere la porta per permettere al nuovo di entrare. Perché? Ho paura di mollare la presa, ho paura di non pensare attivamente a qualcosa che in quel momento è per me urgente, importante o semplicemente mi preoccupa. Ho paura di affidarmi ad un’Intelligenza più grande, anche se so che tante volte mi è venuta in aiuto, temendo che le nuove idee che mi possono arrivare non siano in linea con ciò che voglio e spero.
Buffo, no? …temere le nuove idee…quando le vecchie non hanno portato a nulla o sono state utili per portarmi dove sono ora, ma ormai hanno fatto il loro corso. Strano il non fidarsi e affidarsi a quell’Intelligenza, sicuramente più grande della mia che tutto governa e da cui vengono i nuovi pensieri. Ironico il temere la sua ostilità o il non considerarla madre, ma matrigna, sapendo che è il più grande alleato che ognuno di noi può avere in qualsiasi momento.
Tra me e me ripensai a ciò che è importante per avere un’intuizione: mollare la presa rispetto ai nostri pensieri abituali, sapendo che un nuovo pensiero è sempre possibile, se ci affidiamo a quell’Intelligenza da cui proviene la Saggezza. Nessuno di noi può forzare l’arrivo di un nuovo pensiero, ma possiamo fare tanto, ma veramente tanto per ostacolare ciò.
La mia mente adesso era vuota, il mio sguardo vagava per la stanza quando pensai: –L’idea per il nuovo articolo?… Che non avevo la più pallida idea di cosa scrivere…

A volte, infatti, un’intuizione ci suggerisce cosa dire o fare in una determinata situazione, altre ci permette di cambiare prospettiva, di vedere sotto una nuova luce non solo eventi, persone o cose, ma anche ciò che ci blocca.
Vi è mai accaduto qualcosa di simile? Vi siete mai sentiti bloccati? Quali sono state le vostre intuizioni, le vostre migliori idee? Mi piacerebbe me le raccontaste, certa che, guardando a queste ed alla sensazione che le ha accompagnate, aumenteranno!
Nel frattempo auguro a me stessa e a tutti voi di andare sempre più in vacanza dal pensiero abituale per permettere alla Saggezza di emergere, quindi… buona vita e buone intuizioni!!!
Francesca
Bellissima analisi. Siamo quotidianamente intrappolati in qualcosa che pensiamo non ci appartenga più e invece riemerge silenzioso e infido. Dovremmo, davvero, imparare a lasciarci alle spalle quello che ci blocca ma non è facile e non sempre siamo in grado di capirlo.
Quando si è presi dalla quotidianità la nostra mente è piena delle solite preoccupazioni, ansie, incertezze …
Che ci fanno sentire intrappolati dentro una gabbia impedendoci di guardare oltre. In realtà la soluzione per uscirne fuori c’è sempre… Bisognerebbe fermarsi, ‘staccare la spina’.. e dare spazio a quella vocina interiore che ha tanto difficoltà ad emergere… Soffocata dalla quotidianità…. E’ proprio vero che ‘PER ESSERE LIBERI DI FARE BISOGNA ESSERE LIBERI DI PENSARE…..
Cara Margherita, è proprio vero che, a volte, non riusciamo a sentire quella vocina interiore che sempre sa come guidarci lungo la strada della nostra vita. A volte sembra scomparsa tanto siamo presi dai nostri pensieri agitati. Quello che io trovo estremamente rincuorante è sapere, però, che lei è sempre lì, come il sole in un giorno di pioggia…non riesco a vederlo ,ma è lì…le nuvole(i nostri pensieri agitati) per quanto cariche di pioggia spariranno e questo riapparirà. Proprio come dici tu ,più vedremo i nostri pensieri per quello che sono, uno degli infiniti modi di sperimentare la realtà, più saremo liberi nel fare ciò che desideriamo. Grazie per aver commentato Un abbraccio
Cara Maria Cristina, è proprio vero che per noi esseri umani è difficile accorgerci che stiamo pensando, perché è qualcosa di estremamente naturale come respirare. Lo facciamo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Inoltre sentiamo sempre quello che stiamo pensando e ciò ci porta a ritenere i nostri pensieri veri, autentici, anche quando sappiamo che questi sono poco utili per noi stessi. Iniziare a guardare a questi come a uno dei possibili modi in cui possiamo sperimentare la realtà ci può aiutare a mollare la presa e a lasciarceli alle spalle. Grazie di cuore per aver commentato. Un abbraccio
Certo Francesca,
spesso capita di rimanere intrappolati nei e dai propri pensieri, poi contemplare il cielo
nelle passeggiate mattutine, incontrare una persona cara, regalare un sorriso, ci aiutano a fare spazio alla nostra saggezza. E se questo non dovesse bastare abbiamo la nostra life coach Francesca, quindi perché non chiamarla?
È vero, a volte basta veramente poco per far emergere la nostra Saggezza!!! Colgo l’occasione di questo commento per dirvi che mi fa veramente piacere dialogare con voi, perciò se avete dubbi, domande o opinioni diverse dalla mia non esitate a scrivermi. Ringrazio di cuore te Maria Lucia per aver commentato. Un abbraccio!
Cara Francesca, ti voglio ringraziare per avermi dato uno spunto di riflessione su un argomento così utile per la nostra vita… Spesso mi rendo conto che la mia mente è bombardata da pensieri, preoccupazioni, giudizi…. e questo mi porta a vivere con “il pilota automatico“ non permettendomi di avere piena consapevolezza di ciò che mi accade.
Grazie alle tue parole mi sono soffermata a riflettere su un argomento veramente interessante. Ne farò tesoro rileggendolo quando ne avrò bisogno, mandando “in vacanza il mio pensiero abituale per permettere alla Saggezza di emergere”
Un caro abbraccio
Cara Adele, sono contenta che tu abbia potuto notare come spesso siamo attraversati da tanti pensieri che ci appaiono tutti estremamente importanti ed urgenti. A volte il semplice rallentare permette a noi di respirare e alla saggezza di emergere. Sono convinta che una volta notato tutto ciò diventerà sempre più semplice accedere a questa. Grazie! Un grande abbraccio!